E sui risultati inquietanti arrivati dal laboratori viterbesi, scendono in campo i rappresentanti sindacali per tutelare i vigili urbani, ma anche le tante donne e bambini che vivono nel campo. “Dai risultati delle analisi che accertano la presenza di amianto – scrivono in una nota inviata a Comune e Comando di Polizia Locale, Giancarlo Cosentino della Cisl Fp Roma Capitale Rieti e Marco D’Emilia Fp Cgil Roma e Lazio – emerge una quantomeno allarmante condizione del sito di via Candoni che avrebbe dovuto imporre l’immediata sospensione del servizio fino ad oggi svolto dal personale della Polizia Locale di Roma Capitale XI Gruppo Marconi. Si diffida dal proseguire, fino alla richiesta e disposta bonifica, ad impiegare personale della Polizia Locale in attività di controllo considerato che gli accertamenti effettuati come anche quelli disposti sono finalizzati alla ‘salvaguardia dell’incolumità e della salute pubblica e privata’”.
E naturalmente la richiesta è stata inviata anche al commissario Paolo Tronca e al comandante del Corpo dei vigili Raffaele Clemente. I sindacalisti chiedono inoltre “di conoscere le iniziative assunte in merito alla situazione e le motivazioni per le quali non si è proceduto a sospendere il servizio presso il campo nomadi nonostante l’acquisizione da parte di Roma Capitale, da oltre un mese, degli atti oggi nuovamente trasmessi continuando in tal modo a esporre a rischi la salute degli operatori del corpo”. Visto il precedente di via Candoni è facile immaginare che i residenti dei quartieri che ospitano insediamenti abusivi e non, saranno a questo punto in allarme e potrebbero chiedere accertamenti e controlli per i continui roghi che si accendono nei campi rom a loro più vicini.
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