Roma, fibre di amianto dai roghi del campo rom di via Candoni: a rischio nomadi, residenti e vigili urbani

Roma, fibre di amianto dai roghi del campo rom di via Candoni: a rischio nomadi, residenti e vigili urbani
di Alessandro Tittozzi
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Venerdì 1 Aprile 2016, 18:56
Il fatto che i roghi provenienti dai campi rom siano tossici è da tempo risaputo. Ma che addirittura le esalazioni possano contenere amianto, è l’allarmante notizia che oggi arriva dalle analisi richieste dai vigili del fuoco sui materiali bruciati nel campo rom di via Candoni, alla Magliana. I continui interventi dei pompieri per spegnere i fuochi accesi ogni giorno in quell’area abitata da centinaia di nomadi, avevano destato più di un sospetto, e così dalla teoria si è passati ai fatti. Dopo aver raccolto il materiale bruciato, questo è stato fatto analizzare dai tecnici della Asl di Civita Castellana. Oggi, la pericolosa scoperta: i roghi disperdono nell’ambiente e nel terreno fibre di amianto molto dannose per la salute dell’uomo. Non c’è tempo da perdere. Bisogna bonificare quell’area e allontanare sia le persone che vivono all’interno del villaggio, sia gli agenti della polizia locale di Roma che ogni giorno sono costretti a presidiare il campo 24 ore su 24.  

E sui risultati inquietanti arrivati dal laboratori viterbesi, scendono in campo i rappresentanti sindacali per tutelare i vigili urbani, ma anche le tante donne e bambini che vivono nel campo.  “Dai risultati delle analisi che accertano la presenza di amianto – scrivono in una nota inviata a Comune e Comando di Polizia Locale, Giancarlo Cosentino della Cisl Fp Roma Capitale Rieti e Marco D’Emilia Fp Cgil Roma e Lazio – emerge una quantomeno allarmante condizione del sito di via Candoni che avrebbe dovuto imporre l’immediata sospensione del servizio fino ad oggi svolto dal personale della Polizia Locale di Roma Capitale XI Gruppo Marconi. Si diffida dal proseguire, fino alla richiesta e disposta bonifica, ad impiegare personale della Polizia Locale in attività di controllo considerato che gli accertamenti effettuati come anche quelli disposti sono finalizzati alla ‘salvaguardia dell’incolumità e della salute pubblica e privata’”.

E naturalmente la richiesta è stata inviata anche al commissario Paolo Tronca e al comandante del Corpo dei vigili Raffaele Clemente.  I sindacalisti chiedono inoltre “di conoscere le iniziative assunte in merito alla situazione e le motivazioni per le quali non si è proceduto a sospendere il servizio presso il campo nomadi nonostante l’acquisizione da parte di Roma Capitale, da oltre un mese, degli atti oggi nuovamente trasmessi continuando in tal modo a esporre a rischi la salute degli operatori del corpo”. Visto il precedente di via Candoni è facile immaginare che i residenti dei quartieri che ospitano insediamenti abusivi e non, saranno a questo punto in allarme e potrebbero chiedere accertamenti e controlli per i continui roghi che si accendono nei campi rom a loro più vicini. 

 
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