Era inseguita dalle forze di polizia dal novembre del 2014, in seguito ad un mandato d’arresto europeo emesso dalla Corte di Appello di Liegi, con il quale doveva scontare la pena di 4 anni di reclusione per una serie di reati connessi con l’attività di prostituzione che la stessa aveva messo in piedi durante la sua permanenza in Belgio, nella città di Verviers, negli anni 2012 e 2013. Insomma, une vera e propria ”protettrice” delle ragazze di strade. Tutto partì a seguito della denuncia di una ragazza che, rispondendo ad un falso annuncio pubblicato in Romania che offriva opportunità lavorative in altri paesi, si era recata in Belgio, dove aveva preso contatti con l’attuale arrestata. Quest’ultima, invece di illustrarle le opportunità lavorative, la relegò in una camera d’albergo, sequestrandole il passaporto ed il telefono cellulare e la costrinse a prostituirsi. Ma la ragazza riuscì a scappare e a denunciare tutto alla polizia belga. Dopo tre anni di indagini che hanno portato alla luce una organizzazione criminale dedita alla tratta di esseri umani con finalità di prostituzione in Belgio, ieri l’epilogo nella Capitale. L’arrestata è stata accompagnata presso il carcere di Rebibbia a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, dove rimarrà provvisoriamente fino alla consegna alle autorità Belga.
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