LA STRATEGIA
Certo, il piano industriale non è ancora stato presentato ai giudici e i vertici dell'azienda, con la regia della giunta grillina, sono riusciti a ottenere un primo risultato non scontato, strappando la firma di quasi tutti i sindacati interni, solitamente bellicosi, su un accordo che considera inderogabile l'aumento della produttività (si passerà da 37 a 39 ore di lavoro settimanale, come prevede peraltro il contratto nazionale della categoria).
Ma è un fatto che per ora non si riesca ad abbattere un tasso di assenteismo che non ha paragoni nelle altre metropoli europee e che è addirittura il doppio di quello registrato a Milano. Eh sì, tra i dipendenti dell'Atm meneghina, nel terzo trimestre del 2017 (da luglio a settembre), il livello delle assenze è stato del 6,7%. Nello stesso periodo i colleghi dell'Atac hanno superato quota 13,5% (oltre 1.500 dipendenti assenti in media ogni giorno). Ferie escluse, in entrambi i casi.
Nel trimestre precedente (da aprile a giugno, quindi) il tasso di assenze a Roma era stato dell'11,6%. È il caso di ripeterlo: entrambe le rilevazioni sono mondate dalle ferie; il periodo vacanziero insomma non incide, perché vengono tenute in considerazione solo le giornate di malattia, i permessi sindacali e tutti gli altri congedi di ogni risma. E infatti è proprio leggendo voce per voce la sfilza di licenze e permessi che vengono fuori gli aumenti più sostanziosi.
LICENZE FAMIGLIARI
I congedi parentali? Raddoppiati. Si passa dall'1% secco delle giornate lavorative nel II trimestre, al 2,1% del III trimestre. Autisti e macchinisti fanno ancora meglio, rispetto all'andazzo generale. Tra gli addetti del metroferro i congedi parentali sfiorano il 2,7%, tra i dipendenti del servizio bus si rasenta il 2,4%. Aumentano in modo esponenziale anche le assenze per chi si avvale della legge 104, cioè l'assistenza a famigliari disabili: +27% tra la rivelazione di aprile-giugno e quella di luglio-settembre (si passa dal 2,7% del II trimestre, al 3,4% del III trimestre).
+110%
l'aumento dei giorni
di assenza per
congedi parentali
dei dipendenti Atac
Sarà un caso, ma nei mesi estivi capita spesso che congedi parentali e permessi ex 104 si ritrovino agganciati ai giorni prenotati per le vacanze. E, incredibile, lo stesso succede per le malattie. Non da oggi, va riconosciuto. È un vizio antico, qui a Roma. Anche nel 2016 le assenze da luglio a settembre superarono ampiamente quelle registrate in primavera. Ma non nella proporzione che è stata appena messa nero su bianco dall'ufficio del Personale di Atac. Numeri preoccupanti, anche perché arrivano a quasi tre mesi dalla richiesta del concordato in bianco al Tribunale fallimentare e dall'arrivo dei commissari nel quartier generale della municipalizzata. È soprattutto una spia di allarme che si accende nei corridoi di via Prenestina, in attesa che l'annunciata inversione a U prenda forma, con l'augurio che il report sull'ultimo trimestre dell'anno porti buone nuove.
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