Corse in botticella, follia in Centro

Corse in botticella, follia in Centro
di Laura Larcan
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Mercoledì 7 Settembre 2016, 08:12

Il cavallo viene lanciato al trotto, il vetturino sulla cassetta lo incita ad una folle corse, l'animale esegue stoico l'andatura accelerata su un manto stradale sconnesso, tra sampietrini e asfalto irregolare. Intorno, macchine che sfrecciano in un turbinio di traffico congestionato, le urla dei clacson, lo stridere acuto dei freni. Lo spettacolo della botticella nostalgica da ippodromo va in scena in pieno centro. Accade nella affollata via Petroselli, replica tristemente sul Lungotevere. Ma anche su via dei Fori imperiali e il Corso.

Uno dei vetturini è stato immortalato nel suo trotto abusivo lungo via di San Gregorio, lanciato verso il Colosseo, proprio nella strada dove nel 2008 si schiantò a terra e morì il povero Birillo, il cavallo di una botticella (era il 18 novembre e quella sua immagine fece il giro del mondo). Tutto avviene alla luce del sole. «Corrono al trotto quando devono raggiungere le postazioni per prendere i turisti, quando devono tornare alle Scuderie, e magari per far divertire appunti i clienti», racconta Claudio Curatolo responsabile del nucleo Guardie Zoofile di Roma dell'Oipa.
 
IL MONITORAGGIO
Il regolamento parla chiaro, vige il divieto assoluto per i cavalli di andature diverse dal passo, niente trotto tanto meno il galoppo. È scritto nero su bianco nella normativa comunale che regolamenta le vetture pubbliche non di linea, categoria cui appartengono le botticelle. Un divieto che è un combinato di forze con il regolamento sulla tutela degli animali. Gli agenti dell'Organizzazione internazionale protezione animali hanno pizzicato almeno una ventina di pesanti irregolarità nel solo mese di agosto. L'ultimo caso proprio lo scorso week end.

Un monitoraggio a tappeto, che sulla scia di numerose segnalazioni dei cittadini, ha passato al setaccio le zone nevralgiche, tra Colosseo, via dei Fori imperiali, piazza Venezia, Corso, piazza di Spagna, San Pietro, i dintorni di piazza Navona e Fontana di Trevi. La denuncia dei vetturini è stata resa nota ieri, rilanciando subito l'attenzione mediatica sul caso irrisolto delle botticelle, sistema ormai di anacronistica inciviltà, incompatibile con la città moderna che sale, già abolito in altre metropoli a partire da New York, e in attesa di una svolta anche a Roma.

A febbraio scorso, infatti, sono state depositate in Campidoglio oltre 10mila firme dalle maggiori associazioni protezioniste per una proposta di deliberazione popolare per l'abolizione delle botticelle. Documento che è atteso ora nella calendarizzazione del Consiglio comunale. Un tema caldo che pesa sul tavolo della sindaca Raggi visto che in campagna elettorale aveva promesso di abolire le botticelle. Moltissime le irregolarità per la tutela dei cavalli («l'andatura al trotto aumenta il rischio di scivoloni dei cavalli»), ma anche infrazioni del Codice della Strada. Vetturini che fanno sedere il passeggero a cassetta, che parlano al cellulare mentre guidano in pieno traffico, che svoltano a sinistra con doppia striscia continua, che corrono nella corsia d'emergenza delle grandi arterie, che vanno contromano.

Vetturini, insomma, più che mai indisciplinati. «Noi notificheremo i verbali delle contestazioni degli illeciti e chiederemo l'applicazione della sospensione della licenza al dipartimento Mobilità di Roma Capitale», spiega Claudio Curatolo. Tradotto, per quelli che sono stati sorpresi al trotto sarà richiesta la sospensione della licenza per 3 mesi o per 6 mesi se recidivi. Il problema è noto alla Polizia municipale. Dalla Squadra vetture, la task force del Gruppo pronto intervento traffico, fanno sapere che nell'archivio di Roma Servizi per la Mobilità, risultano 43 vetturini di botticelle con licenza. Ma tante sono le irregolarità riscontrate con uno screening iniziato in modo intensivo ad agosto. Chi manca del termometro di temperatura esterna (obbligatorio per far lavorare il cavallo d'estate), chi è sprovvisto di certificato di idoneità del cavallo adibito al traino.

Che vita da cavalli.

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