Roma, carezze alle bambine a scuola: condannato maestro di musica

Roma, carezze alle bambine a scuola: condannato maestro di musica
di Adelaide Pierucci
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Martedì 9 Gennaio 2018, 07:53 - Ultimo aggiornamento: 22:17
Le carezze partivano dai capelli. Poi scendevano sulle spalle e sempre più giù. Le lezioni di musica erano diventate un incubo. Alcune bambine di una scuola elementare privata del Portuense, le Figlie del Sacro Cuore, dopo aver sopportato in silenzio le strane coccole riservate dall'insegnante di musica si erano aperte coi genitori. «La musica no. Non voglio!». Era scattato così l'allarme, dopo il pianto liberatorio di una bambina con la mamma. Racconti che ieri hanno portato alla sentenza di condanna a cinque anni di carcere per il maestro, un musicista stimato, che non aveva mai avuto ombre nel passato. Sessantacinque anni lui, sette loro. «Nessun abuso. Ho avviato alla musica centinaia di bambine», ha detto in aula il docente, ormai in pensione. Il pm Vittoria Bonfanti, invece, convinta della colpevolezza, aveva chiesto otto anni e mezzo di carcere.

Il caso era scoppiato qualche anno fa. Il collegio dei genitori si era spaccato. I genitori che avevano deciso di denunciare il maestro ne pretendevano l'immediato trasferimento. Altri si erano schierati con il docente. La procura era andata avanti, ma Salvatore S., il maestro incriminato, è stato giudicato in stato di libertà. Nessuna misura cautelare. Le piccole, secondo il pm, sarebbero state molestate nel laboratorio di musica. Per gli inquirenti l'insegnante avrebbe sfruttato le occasioni presentatesi nel corso dell'anno scolastico 2012-2013 per «prendere in braccio le alunne e infastidirle».

Le molestie sono state confermate dalle piccole durante un incidente probatorio. E poi puntellate da una consulenza tecnica sollecitata dal magistrato, con la quale la neurologa Angela Giganti e la psicologa infantile Marilena Mazzolini hanno sostenuto di aver riscontrato nei racconti i tipici indicatori che proverebbero abusi. Le quattro alunne avrebbero subito per mesi in silenzio le attenzioni del maestro, restando pietrificate dalla paura. Le lezioni sarebbero così procedute fino al giorno in cui la prima bambina ha riferito alla mamma cosa succedeva in classe. Tre coppie di genitori si sono costituite parte civile. La mamma della quarta bambina si è limitata a riferire ai giudici solo le confidenze della figlia. Il difensore dell'imputato, Alessandro De Federicis, però, già pensa all'appello. «Nessuna prova, nessun filmato - ha dichiarato - Riteniamo di trovarci di fronte a un effetto contaminazione».
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