Roma, scontri al corteo di Casapound: arrestati 4 antagonisti

Roma, scontri al corteo di Casapound: arrestati 4 antagonisti
di Adelaide Pierucci
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Venerdì 31 Marzo 2017, 07:56

In via Cavour avevano pestato due ragazzi individuati come nemici per un adesivo sul casco con su scritto Gioventù Nazionale. E poi, in via Bixio, avevano sfondato i finestrini a un furgoncino e lanciato dentro bengala: a bordo quattro turisti tedeschi, scambiati per dei musicisti che avrebbero dovuto suonare al concerto nazi-rock. A quasi un anno dai disordini del 21 maggio all'Esquilino, la Digos ha notificato tredici misure cautelari per altrettanti antagonisti che, a più riprese, in preda a «una follia violenta» (ha scritto il gip) cercarono di accendere scontri ancora più violenti contro un corteo di manifestanti di Casapound organizzato per la festa nazionale. Per quattro destinatari delle misure cautelari Alberto Blasi, Fabrizio Troya, Matteo Carchella e Gioacchino Orlando il giudice ha previsto arresti domiciliari. Gli altri nove, per lo più legati a centri sociali o movimenti studenteschi, sono stati sottoposti all'obbligo di firma, mentre per un quattordicesimo, appena diciassettenne, procede il tribunale dei minori.

LE INDAGINI
Avrebbero potuto sfilare in corteo in maniera pacifica «secondo le regole previste da un concetto evidentemente poco noto, la democrazia - ha scritto il gip Francesco Patrone per motivare i provvedimenti - invece gli indagati non hanno esitato a dar sfogo a gesti di violenza del tutto fuori luogo», «in quanto non necessari, gratuiti e diretti nei confronti di due appartenenti a diversa area politica che non avevano tuttavia agito la benché minima provocazione (i due ragazzi dello scooter aggrediti in via Cavour), nonché nei confronti di quattro pacifici turisti, del tutto estranei a ogni questione politica italiana, ritrovatisi per puro caso al centro di una aggressione ingiustificata da apparire del tutto priva di senso, e come tale pericolosa per la valutazione delle future condotte da parte degli indagati, alcuni dei quali giovanissimi». A sollecitare i provvedimenti il pm Eugenio Albamonte che aveva contestato a 17 indagati in base agli indizi raccolti i reati di lesioni, danneggiamento, oltraggio a dei carabinieri intervenuti per bloccarli. I due ragazzi aggrediti in via Cavour si erano fermati a chiedere informazioni ai vigili e sono stati insultati: «Fascisti di merda, andatevene. Vi ammazziamo. Datece il casco». Poi le botte. Nell'assalto al furgone dei tedeschi i vetri del mezzo vennero distrutti a colpi di casco e bulloni. L'autista, romano, aveva tentato di fuggire ma il furgone venne bloccato con una transenna. Durante la fuga in retromarcia, poi, il lancio di grossi petardi.

 
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