Castelfusano, oltre al fuoco divampa la polemica fra Raggi e Zingaretti sui tempi d'intervento

Castelfusano, oltre al fuoco divampa la polemica fra Raggi e Zingaretti sui tempi d'intervento
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Lunedì 17 Luglio 2017, 23:15
Con l'enorme rogo della pineta di Castelfusano, a Ostia tornano gli incendi e la paura. E divampano anche le polemiche politiche. «È una situazione gravissima, buona parte della pineta é andata in fumo - ha detto la sindaca M5S Virginia Raggi, accorsa sul posto - Serve l'aiuto della Regione e del Governo. Roma non può essere lasciata sola di fronte a questo disastro ambientale. Dobbiamo collaborare tutti». «Chiederemo lo stato di emergenza perché quest'anno, nei primi due mesi di monitoraggio, gli incendi sono quadruplicati», aveva detto poche ore prima Nicola Zingaretti, presidente Pd del Lazio. Secondo Raggi «il primo Canadair è arrivato dopo un'ora».

Ma la Regione replica: «La Protezione Civile Regionale precisa che la segnalazione è arrivata alle ore 15:51 e il primo elicottero è stato inviato alle ore 15:52». Il Dipartimento della Protezione civile è intervenuto in serata con una nota, per precisare la tempistica delle operazioni. La Sala Operativa Unificata (Soup) della regione Lazio, ricostruisce il Dipartimento, «nell'immediato ha inviato gli elicotteri della flotta regionale su richiesta delle squadre a terra intervenute sul posto pochi minuti dopo la prima segnalazione. Alle 16.30 ha fatto richiesta di supporto da parte dei mezzi della flotta di stato al Centro Operativo Aereo Unificato (Coau) del Dipartimento della Protezione Civile. Alle ore 16.31, sempre in raccordo con la Soup regionale, il Coau ha assegnato il primo dei due Canadair deviandolo dall'intervento di Sacrofano, Canadair che è arrivato sulla zona delle operazioni in mezz'ora. Contemporaneamente, sempre alle ore 16.31, il Coau ha assegnato anche un elicottero AB412 dei Vigili del Fuoco partito da Ciampino». In tutto sono intervenuti contemporaneamente fino a sette mezzi aerei: quattro elicotteri regionali, e tre mezzi della flotta di Stato, di cui due Canadair.In azione anche sei autobotti e 20 squadre.

Ostia e Castel Fusano hanno rivissuto quanto accaduto lo scorso 7 luglio, quando la pineta era già andata a fuoco con danni consistenti. Il ricordo va al grande incendio del 4 luglio 2000, che distrusse buona parte della vegetazione dell'area, circa 300-350 ettari di pini secolari e macchia mediterranea. In tutti questi casi erano stati dei piromani ad appiccare il fuoco. Una circostanza che induce diversi esponenti politici a invocare pene più severe per chi brucia dolosamente aree verdi. Ma non mancano le critiche al Campidoglio. «Roma brucia ma non ha un piano emergenza (fermo dal 2008), e non ha un capo della Protezione civile. Raggi a casa», dice il deputato Pd Marco Miccoli. Per i Verdi é «un disastro ambientale annunciato», e la responsabilità é del Campidoglio che avrebbe sottovalutato la situazione dopo l'incendio di dieci giorni fa.

La capogruppo del Pd capitolino Michela Di Biase ha scritto in una nota: «È da settimane che la Pineta di Castel Fusano è interessata dagli incendi.
Nonostante ciò la pineta simbolo del litorale romano sembrerebbe essere stata nuovamente vittima di criminali e piromani senza scrupoli. Purtroppo nonostante l'opera generosa ed encomiabile del personale dei vigili del fuoco e dei volontari impegnati nelle operazioni di spegnimento dell'incendio odierno la protezione civile comunale, senza un capo e nella penuria di mezzi a disposizione ha mostrato gravi carenze nell'affrontare una situazione d'emergenza. Inoltre l'inadempienza dell'amministrazione capitolina nell'adeguamento delle linee regionali di gestione delle emergenze è un fatto grave che non va sottovalutato. Memori di quanto accaduto allora il Campidoglio avrebbe potuto e dovuto prevenire un disastro annunciato. L'adozione di provvedimenti atti a far fronte all'eccezionale siccità che favorisce gli incendi della vegetazione e che rende più semplice l'opera di sciagurati criminali sarebbe stata una misura quanto meno auspicabile. Auspichiamo che sia al più presto fatta chiarezza sul disastro che ha cancellato buona parte del polmone verde del litorale romano e confidiamo che al più presto le forze dell'ordine possano assicurare alla giustizia gli autori di questa azione criminale ai danni dei cittadini di Ostia e del patrimonio ambientale della Capitale».
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