LA TV ROMENA
Centurioni, gladiatori o legionari, chissà. «Gratis», dicono o lasciano intendere ai turisti per farli abboccare, al massimo un'offerta. Non è mai così, dopo la foto ecco la richiesta: dieci, venti, cinquanta euro e anche di più. E quando qualche straniero prova a protestare, dicendo che forse è troppo, le parolacce si sprecano, è capitato che siano volate minacce. L'ultima pessima performance ha fatto il giro del mondo. A farne le spese la troupe di un'emittente romena, un paio di mesi fa. Foto ricordo con il figurante, la telecamera è accesa. I 30 euro concordati all'inizio non bastano ai gladiatori, vogliono di più, almeno cento. Scoppia il parapiglia, volano insulti e minacce, («mo te meno»), gesti osceni. Un figurante mostra i genitali alla telecamera con atteggiamento minaccioso. Passa una pattuglia della polizia municipale, il giornalista racconta quello che era successo. «Tanto non succede niente se non fa la denuncia», replica sconsolato l'agente, e viene ripreso. La scena finisce su facebook.
Prepotenti e molesti, pose vendute a 50 euro, palpeggiamento compreso. Ci sono foto, scattate lo scorso ottobre, che mostrano i figuranti mentre abbracciano le turiste e allungano le mani. I padroni della Roma antica non dovrebbero esserci eppure fanno come gli pare. Erano stati allontanati nel 2012 dal Campidoglio sulla scia della diffida da parte della Soprintendenza archeologica di Roma a sgomberare la piazza dagli ambulanti. È durata poco, sono presto ritornati a riprendersi il territorio. Il giro d'affari è notevole, piazza del Colosseo è il cuore del business. Non è facile calcolare a quanto ammonti, tutto è illegale e non ci sono ricevute. Le stime parlano di 11mila euro al mese per ciascun gladiatore.
IL GUADAGNO
All'ombra del monumento più visitato di Roma, dove nelle prime tre ore di apertura possono entrare fino a 9mila persone, un gladiatore può arrivare a guadagnare anche 300, 400 euro al giorno. Il tutto senza tasse. Ogni gladiatore riesce a vendere almeno una decina di scatti. Guai ad offrire solo cinque euro per una posa, si rischia di brutto. Come è capitato a due turiste americane minacciate dai figuranti che hanno scritto alla Soprintendenza archeologica per raccontare la loro brutta avventura.
Anche nel 2003 si tentò di mandarli via, si scatenò la protesta. «La rivolta dei centurioni», c'era scritto sui cartelli esibiti davanti al Colosseo dalle comparse dell'epoca. Che sia, ora, la volta buona.