Roma, salta-fila al Colosseo: turisti beffati col trucco della tessera sanitaria

Roma, salta-fila al Colosseo: turisti beffati col trucco della tessera sanitaria
di Laura Larcan
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Giovedì 31 Agosto 2017, 08:18 - Ultimo aggiornamento: 10:16
Una tessera sanitaria per il business dell'alta stagione turistica. Una tessera del codice fiscale per vendere su strada tour del Colosseo e del Palatino. Eccoli gli ultimi trucchetti dei salta-fila per acchiappare i turisti che sbarcano all'ombra del Colosseo col sogno di entrare nella tempio dei gladiatori. Basta fare un giro sulla piazza, attraversata da 20mila persone al giorno, per rendersene conto. Eccoli i promoters-bagarini delle visite guidate al motto dello skip the line che sfoggiano al collo la semplice carta regionale dei servizi sanitari, magari infilata nella tipica custodia da guida turistica, e spacciata come bage istituzionale da professionista del turismo di Roma. Accade alla luce del sole.

E pazienza se le decine e decine di salta-fila in azione ai piedi del Colosseo sono di varia nazionalità. Tanto il turista straniero che ne sa di tessere sanitarie rilasciate dalla Regione Lazio al collo di un ragazzo inglese, sudamericano o indiano. Saranno loro davvero? Se le scambieranno per la giornata lavorativa? Nessuno che controlli, nessuno che faccia verifiche. E la vendita di tour salta-fila va a gonfie vele. L'assedio parte già dalle 8,30, tra la fermata della metro Colosseo e gli ingressi del monumento sul lato verso via dei Fori Imperiali. Presidiano tutti i punti nevralgici del flusso turistico, inviati da sedicenti agenzie di viaggio. «Chiedono a drappelli di turisti, coppie, famiglie, se hanno già il biglietto e se vogliono entrare al Colosseo - racconta una guida turistica - Dicono subito che c'è una grande fila da fare per entrare e danno informazioni sui loro tour salta fila che il turista acquisterebbe con il loro biglietto. Ovviamente, vendono tour a prezzi più elevati». Prezzo base, 35 euro (quando il ticket di Colosseo e Palatino, valido due giorni, costa 12 euro e le visite guidate interne 5 euro). Il titolo professionale per l'attività sulla piazza sta tutto lì, nella tessera sanitaria o nel codice fiscale. Possibile?

LE FALLE DELLA LEGGE
Il punto di forza di questo business sta tutto nelle falle normative, in un gap di leggi e di controlli da tempo affidati alla Polizia provinciale e ridotti ormai ad un nulla di fatto. Ma cosa ne pensano gli addetti ai lavori? «C'è una parola prevista dalla legge che è negoziare, e ognuno la interpreta come vuole purtroppo», dichiara Giancarlo Iacuitto, presidente della Fiavet Lazio, l'Associazione delle imprese turistiche. «C'è chi lo intende come dare informazioni e promuovere, e c'è chi fa transazioni economiche. E il vero problema a rischio illegalità è la vendita diretta dei biglietti - insiste Iacuitto - Come associazioni abbiamo più volte chiesto al Comune e alla Regione Lazio una revisione della legge per fare chiarezza. Personalmente ritengo che la vendita su strada non si possa fare. Il problema è che spesso chi lo fa, non ha il titolo per farlo. Chi è? Un dipendente di agenzia o di tour operator? Un collaboratore esterno, una persona a contratto? E i soldi, come vengono presi? In nero? Senza fattura? Senza applicazione dell'Iva? Insomma - conclude Iacuitto - siamo di fronte al rischio di abusivismo commerciale bello e buono che danneggia chi fa il lavoro in modo corretto».

CARTELLI E T-SHIRT
In fondo, le strategie dei salta-fila in piazza del Colosseo si fanno sempre più raffinate. Dopo il coup de theatre della tessera sanitaria e del codice fiscale, sfoggiano al collo cartellini con le bandiere di alcuni paesi e frasi ad effetto, tipo: Colosseo Staff, Colosseo Info Point. Addirittura, c'è chi indossa magliette griffate staff skip the line con stampate le bandiere inglese e americana. Bizzarra, l'accoppiata della tessera sanitaria e la T-shirt guided tour. «Il problema principale che si riscontra nell'area del Colosseo è che nessun turista riesce a camminare senza essere disturbato da qualcuno che gli offre biglietti o tour - lamenta Isabella Ruggiero presidente dell'Agtar, l'associazione guide turistiche abilitate di Roma - Persino a una guida come me con tanto di tesserino al collo vengono offerti continuamente tour skip the line. Non c'è scampo. Non c'è modo di godersi il monumento per conto proprio senza essere interrotti ogni due secondi. Occorre una normativa seria».