Esposito tra bestemmie, cori e caos trasporti: i due mesi contromano dell'assessore

Esposito tra bestemmie, cori e caos trasporti: i due mesi contromano dell'assessore
di Simone Canettieri
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Venerdì 2 Ottobre 2015, 13:07 - Ultimo aggiornamento: 3 Ottobre, 16:44

Appena Stefano Esposito venne nominato assessore, un ministro del Pd commentò così in Transatlantico: «Vedrete, finirà a fare a botte con Marino, io lo conosco bene». Su questo finora non ci sono conferme. Ma in due mesi il senatore del Pd, pro-Tav, si è già portato avanti con il lavoro. Inanellando una serie di gaffe e uscite sopra le righe niente male che però sono la cifra di un «uomo schietto e senza sovrastrutture», come spiega chi lo conosce bene.

L’ultima è la bestemmia, «che mi è scappata dopo la lite con un fascista in aula», di ieri, in Aula Giulio Cesare, mentre Marino stava tentando di ricucire lo strappo con il Vaticano.

Al nostro, dunque, non manca il tempismo. E ora la presidente dell'assemblea capitolina Valeria Baglio richiama tutti al «rispetto delle persone». E annuncia che scriverà al sindaco di Roma Ignazio Marino per «sensibilizzare la giunta» su questo tema.

Matteo Orfini, che lo ha fatto nominare in giunta, ha sempre detto di lui: «Stefano lo abbiamo chiamato perché è un uomo di rottura». La prima è stata quella con la curva Sud. Alla Zanzara, questa volta senza infingimenti di sorta, Esposito candido ammette: «Sono un tifoso della Juve, ho cantato Roma merda non so quante volte». Segue la riproposizione del coro a onde lunghe. L’intervista è spassosa: Esposito spiega di non conoscere il percorso del bus 64, per esempio, ma allo stesso tempo è pronto a lavorare sodo per cambiare radicalmente tutto, ma tutto tutto. Intanto scoppia una bufera. Sel ne chiede le dimissioni.

Marino è all’estero, per le famose vacanze americane. Appena lo incontrerà gli raccomanderà un po’ più di «prudenza». Esposito ha la mano veloce. Sui social è famoso per la sua capacità di dare notizie. Tipo: si ferma Roma-Lido, lui avverte: ennesimo furto di rame. Poi l’Atac lo smentisce: banale cortocircuito. Gli va riconosciuta una grande dote a Esposito: la sincerità in un mondo pieno di ipocrisie e politicamente corretto.

Ecco un’altra chicca. Botta e risposta a colpi di social con il capogruppo della lista Marchini, Alessandro Onorato. «Sei un poveretto. Gli Spada ti fanno sporcare le mutandine», scriveva l'assessore al consigliere. Risposta di Onorato: «Un poveretto sarai tu che fai il senatore e l’assessore a 15mila euro al mese sulla pelle dei romani. Vergogna». Insomma, questo è il contesto.

Ma Esposito va avanti, dritto per la sua strada. L’altro giorno a Marino ha detto: o cambiano i vertici di Atac e lascio io. E l’azienda ora è senza guida. Dicono che metà della giunta non parli all’assessore ai Trasporti della Capitale. Lui non se ne cura. E continua a stare sul pezzo. Menando fendenti a destra e sinistra. Con qualche voce di dentro che ogni tanto gli scappa fuori, come accaduto ieri. Sperando che non si avveri la profezia di quel ministro del Pd...

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