Roma, il popolo della notte piange il barman Gabriele: «Manca il tuo sorriso»

Roma, il popolo della notte piange il barman Gabriele: «Manca il tuo sorriso»
di Raffaella Troili
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Martedì 7 Febbraio 2017, 08:06 - Ultimo aggiornamento: 15:24

Hanno occhi allegri che illuminano la notte. Lavorano e si divertono, ballano e scaricano casse, inventano. C'è una grande e bella famiglia, a Roma, che ora piange Gabriele Simonacci, il 28enne morto domenica mattina alle 5,40 su corso Vittorio Emanuele, dopo essersi scontrato a bordo del suo scooter con un taxi. Amici, colleghi, baristi. Il barman, che gestiva l'Argot di via dei Cappellari assieme a due amici fraterni, era molto conosciuto. Sempre sorridente, magnetico, operativo, assieme a Francesco e Gianluca avevano creato un team affiatato, «da quando si erano messi insieme tre anni fa», dice la mamma di Gianluca al telefono «erano come una famiglia e per me Gabriele era come un figlio». Avevano lavorato fianco a fianco all'Espargo, deciso di aprire il cocktail bar esclusivo a due passi da Campo de' Fiori. Anche qui i primi a divertirsi erano sempre loro.

 

Nel vicino vicolo Cellini, da Jerry Thomas altro locale di tendenza è tutto sbarrato. «Di lunedì siamo chiusi ma per oggi avevamo in programma un evento che abbiamo annullato per la morte di Gabriele, siamo molto scossi. Competizione tra noi? Mai stata - dice un dipendente - Siamo sempre stati molto amici, tra i bar di Roma c'è un'atmosfera amichevole, ci conosciamo tutti». Poca voglia di parlare, preparare drink, far baldoria. Solo buio, una foto tutta nera, sta sulla bacheca di un altro locale, The Race club Roma Speakeasy di via Labicana, «Gabriè era impossibile non rimanere estasiato da voi tre tutti assieme, te, sempre sorridente, Francesco il Bello di Uomini & Donne e Ciccio Melfa caciarone. Quanto fa male a tutti... Il cielo so du giorni che piagne co noi» scrive Diego Ferracani. «Tutto lo staff si unisce al dolore della famiglia di Gabriele e della famiglia dell'Argot. Che dolore che abbiamo tutti noi. Ti ricorderemo per il tuo sorriso e la felicità sul tuo viso. Una persona solare come poche ne ho incontrate nella vita. Riposa in pace e veglia da lassù sulla tua famiglia, sul tuo piccolo sogno e sui tuoi fratelli dell'Argot».
MIGLIAIA DI MESSAGGI
Se la famiglia è chiusa nel dolore, «sono distrutta» ha scritto la mamma alle amiche che l'hanno cercata, sulla bacheca di Gabriele migliaia di messaggi testimoniano quanto la sua morte abbia commosso tutti. Molti scrivono e non l'hanno mai visto, altri l'hanno incrociato «ti ho conosciuto al locale, eri sempre sorridente, felice». Altri ancora si vede che l'hanno frequentato davvero. Lo piangono i colleghi di altri locali, che non hanno voglia di parlare, ancora storditi. E' stato papà per due giorni e questo ha toccato le corde più intime di ognuno. Sotto il suo ultimo post, in cui annunciava Oggi è nato un sogno... il nostro sogno Sofia ci sono quasi 2mila messaggi. Confida Laura Sella: «Ciao stupendo papà dopo due giorni di gioia se volato in cielo vorrei tanto sapere cosa è successo, sono accanto alla tua compagna, io ebbi la stessa esperienza ma da poco aspettavamo il bimbo, Massimo incidente mortale quando nevico a Roma lui decapitato lo sposai nella bara e il bimbo arrivata a pesare 20 kg ho perso...». E Angela Ranocchia: «Un abbraccio a te che porti il nome di mio figlio, questa è una perdita tra le più devastanti... le parole non servono a molto, c'è bisogno di amore, di attenzioni e di protezione per questa famiglia e per la bimba appena nata! Buon viaggio, tieni sempre lo sguardo quaggiù per non farli sentire mai soli!»
IL DOLORE
L'amico e collega Federico Leone del Madeleine, scrive sulla sua bacheca: «Mi manca ogni singolo momento ora, mi ascolto il tuo ultimo messaggio vocale come una bella canzone in loop . Dio Cristo se mi mancherai ma ti renderemo fiero un giorno perché la tua famiglia è anche la nostra».
Strazianti i messaggi di Francesco Bolla, uno dei due soci e amici, più che altro un fratello. «Vorrei che tutti voi sappiate l'amore che provavo per quest'uomo. Un amore viscerale, simbiotico, malato. Gabriele Gabriele Argot Simonacci sei la mia metà più perfetta. Fino alla fine».