Incide volti nei ceppi degli alberi abbandonati della Capitale: «Con la mia arte do vita a Roma»

Incide volti nei ceppi degli alberi abbandonati della Capitale: «Con la mia arte do vita a Roma»
di Ida Artiaco
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Martedì 2 Febbraio 2016, 18:23 - Ultimo aggiornamento: 4 Febbraio, 21:21

A Roma gli alberi abbandonati tornano a vivere. Come? Grazie alla creatività e alla passione di uno studente 18enne che, zaino in spalla, scalpellino e mazzuolo, incide dei volti sui tronchi dei platani tagliati sui marciapiedi delle strade o nei grandi giardini pubblici. Il suo nome è Andrea Gandini: 18 anni, frequenta l’ultimo anno del liceo artistico Ripetta della Capitale e nel tempo libero si dedica a realizzare le sue sculture, che stanno diventando sempre più famose in città.
 



Al momento, ce ne sono nove, la decima è in lavorazione. Nei quartieri di Trastevere, Monteverde, Testaccio, Aventino e Garbatella è già possibile ammirare alcuni dei suoi lavori. «Tutto è cominciato un anno e mezzo fa circa – ci racconta Andrea -. È stato allora che ho cominciato a lavorare sul legno nel garage di casa. Poi avendo finito il materiale a disposizione, ho deciso di utilizzare un tronco che si trovava fuori il mio studio. L’idea mi è piaciuta un sacco, ed anche la gente che passava di lì ha apprezzato molto la mia arte. Così ho deciso di continuare».

Ora è impegnato soprattutto in zona Ostiense, dove ci sono molti tronchi recisi. Ci vogliono solo cinque giorni per ridare vita agli alberi abbandonati e farli diventare delle vere e proprie opere d’arte. «Ho avuto molti riscontri positivi dalle persone che mi hanno visto all’opera – continua Andrea -. E questo mi stimola a continuare con questa attività che per il momento non è retribuita, se non in forma minima. Ma sono ugualmente contento. Spero magari in futuro di far diventare questa intuizione il mio lavoro».

La sua arte è intimamente legata all'amore per Roma. «Tutti i volti che scolpisco guardano la strada e la gente che ci passa – ha sottolineato il ragazzo -. La maggior parte li ho creati con gli occhi chiusi, come se volessero isolarsi dal frastuono di questa città ed evadere in un’altra realtà. Si tratta di immagini che frullano nella mia testa e che poi cerco di realizzare su legno. È un mio personale modo di esprimermi ma anche di migliorare l’immagine della Città Eterna e renderla più viva». Chiunque voglia può visitare la pagina Facebook di Andrea e segnalare, eventualmente, tutti i tronchi morti che potrebbe scolpire.
 

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