E per la sua successione ora si scatenerà anche la sfida all’interno dei renziani che avrà conseguenze dirette sui rapporti con il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, che presumibilmente avrà a che fare con un segretario regionale di partito di una componente diversa dalla sua. Anche se ieri a sorpresa circolava la voce della candidatura di Stefano Fassina.
Da sapere: le candidature dovranno essere presentate entro sabato e le primarie, aperte anche ai non iscritti, si svolgeranno il 16 febbraio. Nel corso del discorso di commiato di ieri alla direzione regionale, conclusosi con la standing ovation, Gasbarra ha ricordato: «Sono stati due anni difficili, pieni di momenti complessi, di grandi sfide che abbiamo affrontato tutti insieme, uniti e abbiamo ottenuto vittorie politiche e amministrative senza precedenti. Oggi dobbiamo, io per primo, guardare avanti. La segreteria del Pd del Lazio, non fermandosi ai codicilli, rivendica la propria coerenza politica, la capacità di saper guardare avanti, senza chiusure».
Chi correrà per la segreteria regionale del Pd? Tenendo conto che la poltrona di segretario romano è occupata da Lionello Cosentino, che al congresso nazionale stava con Cuperlo, ora i renziani - ancora deboli a Roma - puntano all’affermazione, ma rischiano di dividersi. Ci sono quelli di area dem, i franceschiniani che stanno con Renzi, che potrebbero puntare su un candidato forte come Fabio Melilli, già presidente della Provincia di Rieti. Circola il nome anche di Angelo Rughetti. I renziani «puri», quelli della prima ora, potrebbero invece schierare l’onorevole Lorenza Bonaccorsi, che fu chiamata in causa come possibile assessore quando fu formata la giunta Marino. Per l’area cuperliana, invece, potrebbe scendere in campo un’altra donna parlamentare, Micaela Campana. A sorpresa però potrebbe spuntare anche la candidatura di Mirko Coratti, presidente del consiglio comunale di Roma.
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