LE ZONE
E se il Campidoglio ha provveduto con una squadra di pronto intervento a chiuderla in tempi rapidi, gli stranieri che ieri si sono recati ai Musei Vaticani sono rimasti increduli: proprio all'incrocio con via Leone IV il corpo della polizia locale è stato costretto a interdire l'attraversamento pedonale. Il motivo? Sull'asfalto si è aperta più di una buca impedendo dunque ai pedoni di poter passare. Scene ancor più critiche si sono registrate, invece, a Ponte Milvio dove già domenica il piazzale e molte aree limitrofe sono state ricoperte dall'acqua piovana per la mancata pulizia e disostruzione di tombini e caditoie. Circondate dalle tanto conosciute e odiate reti arancioni, le buche hanno costretto i vigili a deviare il percorso normale del traffico in molte zone o a chiudere intere strade, soprattutto in periferia. È il caso di via Santa Seconda a Casalotti dove per una voragine aperta nel centro della strada è stato necessario bloccare la viabilità ai mezzi pesanti. Per questo motivo sono state deviate in via di Boccea, due linee dei mezzi pubblici: la 028 e la 905. Ancora problemi alla viabilità in via della Bufalotta, dove un'altra voragine si è aperta per la pioggia compromettendo il traffico. Finisce qui? Macché. Altre voragini, si sono aperte, squarciando l'asfalto in via di Selva Candida e in via Lezzeno.
GLI INTERVENTI
E mentre il neo assessore capitolino ai Lavori Pubblici, Margherita Gatta, ha ricordato i 10 appalti di manutenzione che per 24 ore al giorno garantiscono pronti interventi di messa in sicurezza, restano appesi moltissimi interventi su strade e piazze. A partire da via Aurelia. La maxi gara per la grande viabilità è partita solo lo scorso 7 agosto mentre nei Municipi sgranano gli occhi: «Andiamo avanti senza programmazione accusa l'assessore Pd ai Lavori pubblici del I Municipio, Jacopo Pescetelli non esistono accordi quadro e i fondi erogati dal Campidoglio sono insufficienti per le reali esigenze». Il Centro storico come molti altri grandi Municipi (il VII o l'VIII ad esempio) gode di un tesoretto di 900 mila euro per la manutenzione ordinaria delle strade di propria competenza. In III Municipio la quota scende a 845 mila euro mentre in XV non supera addirittura i 320 mila euro. «Il problema conclude Pescetelli è che se sono costretto a coprire una buca in una strada dissestata senza poterla rifare da capo, quella copertura è destinata a durare pochi mesi». È questo uno dei motivi che fa riaprire buche e voragini anche solo dopo un forte temporale: finora si è proceduto in emergenza chiudendo buche in strade già martoriate e compromesse, senza preoccuparsi di garantire finanziamenti sufficienti per avviare rifacimenti completi e strutturali. Si spendono quasi soldi a vuoto. Mentre le voragini tornano padroni delle strade.