Roma, pizzo sui biglietti della metro: adesso spunta il rom finto controllore

Roma, pizzo sui biglietti della metro: adesso spunta il rom finto controllore
di Raffaella Troili
3 Minuti di Lettura
Giovedì 24 Luglio 2014, 07:34 - Ultimo aggiornamento: 25 Luglio, 01:10

Basta un cappello in tinta con la maglia e la camicia, il fare esperto, un certo portamento e pure lo steward abusivo, nel deserto, acquista credito.

Specie se sa le lingue e soprattutto non c’è uno straccio di divisa ufficiale all’orizzonte né controllori. E’ mattina, siamo alla fermata metro Flaminio. Lo straniero, con un borsello al collo e l’aria indifferente, aspetta a fianco alle macchinette elettroniche l’arrivo dei passeggeri. Offre loro informazioni in un inglese fluente per andare dove devono andare, «Anagnina è dalla parte opposta»; dà loro consigli «signora, mi raccomando, lo zaino è meglio che lo tiene così, che glielo rubano», entra addirittura nella zona davanti alle scale mobili, per sbloccare il tornello a un’altra signora che ha problemi con il ticket.

Il controllore farlocco ma tanto gentile, non chiede, i turisti spaesati lasciano il resto naturalmente quasi fosse una mancia.

Chissà cosa pensano prima d’allontanarsi, se fanno confronti con altre città. Non impressiona tanto quel personaggio, con un borsellino al collo, che ogni tanto torna a parlottare con altri abusivi a zonzo nella metro e dai quali si distingue per la divisa arraffazzonata con cui tenta di ingentilire il suo lavoro sporco. A far effetto è che intorno è il deserto, che i sottopassi, le guardiole, siano vuote, terra di nessuno. E’ da solo, dunque è il padrone per questo inglesi, orientali, sudamericani in difficoltà davanti alle emettitrici accettano di buon grado il suo aiuto.

Il giorno dopo la denuncia del Messaggero, alla stazione Termini, dove i rom chiedono il pizzo sui biglietti, ci sono più controlli. Eppure i nomadi non demordono e spuntano ancora vicino alle macchinette pronti a imporre il loro aiuto per poi tenersi il resto. Nella stazione più grande d’Italia, seconda in Europa. Che figura.

© RIPRODUZIONE RISERVATA