Migranti, la mappa dei nuovi arrivi a Roma: sì ad Acilia, no ai Parioli

Migranti, la mappa dei nuovi arrivi a Roma: sì ad Acilia, no ai Parioli
di Simone Canettieri
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Martedì 28 Novembre 2017, 07:53 - Ultimo aggiornamento: 29 Novembre, 08:09

L'obiettivo è il seguente: spalmare l'accoglienza dei migranti in tutta la Capitale. Come? Alleggerendo, per esempio, i centri di Tiburtino III e Tor Bella Monaca, zone già dal forte conflitto sociale tra residenti e ospiti, portando per la prima volta gli Sprar (le strutture per i richiedenti asilo) anche ad Acilia (nel complicato X Municipio, quello di Ostia) e a Ottavia, la borgata dove risiede la sindaca Virginia Raggi, nel territorio del XIV. È questo il piano di Laura Baldassarre, l'assessore ai Servizi sociali che, dopo la nota vicenda dello sgombero di via Curtatone, ha deciso di ridisegnare tutto il sistema dell'accoglienza che in questo modo diventa «diffusa».
Tutto ruota intorno ai numeri del nuovo biennio (2017-19) che includono gli Sprar più il circuito cittadino per migranti fragili. Per la prima volta, i nuclei famigliari non saranno divisi in case e strutture diverse.
I posti, suddivisi in quasi tutti i municipi della Capitale, sono 1900. Ma si aspetta un nuovo bando per ottocento persone. In gran parte si tratta di uomini, donne e bambini provenienti dal Corno d'Africa (Eritrea, Somalia ed Etiopia). Le nuove strutture non si limiteranno solo a vitto e alloggio, ma, come spiegano dal Campidoglio, sono previsti anche progetti di inserimento professionale. Ovvero: i rifugiati lavoreranno, attraverso protocolli d'intesa con Prefettura, Comune e Croce Rossa.

I QUARTIERI
Secondo la nuova ridistribuzione dei migranti nella Capitale, per il prossimo biennio diminuiranno i posti nel IV municipio (Tiburtino III) e nel VI (Tor Bella Monaca). Nel primo caso, rispetto a prima si passerà da 347 posti a 240; nel secondo invece è previsto un alleggerimento di 163 unità: da 789 a 626. Discorso inverso per il X e il XIV municipio, che finora non avevano mai ospitato strutture d'accoglienza.
Entrambi sono territori a guida Cinque Stelle. Il decimo, quello di Ostia, è stato da poco conquistato da Giuliana Di Pillo e ospiterà un centro con 50 rifugiati che sarà collocato però nell'entroterra, ad Acilia, per evitare di spargere altra benzina sul litorale, già in balìa di mille tensioni. Nel XIV municipio è previsto, invece, uno Sprar nella zona di Ottavia, tecnicamente a meno di un chilometro da casa della sindaca Virginia Raggi. Qui ci sarà un'accoglienza per 37 tra uomini, donne e bambini. Nel piano che Il Messaggero ha potuto consultare sono esclusi dal sistema di accoglienza il II municipio (Parioli-San Lorenzo) e l'XI (Portuense-Arvalia).

PRIMA E DOPO
Scompaiono del tutto le case d'accoglienza nel XII municipio (Aurelio) che finora aveva visto una massiccia presenza di richiedenti asilo: 440. Raddoppiano, al contrario, nella zona dell'Appio-Tuscolano da 70 a 151.
Ovviamente, le caselle che al momento sono vuote o che hanno perso posti nel nuovo piano potrebbero cambiare di nuovo. Per capirlo, occorrerà aspettare la fine del bando da 800 posti e le domande conseguenti che verranno presentate. A quel punto tutti i municipi, in quota parte, dovranno fare uno sforzo e ospitare sul proprio territorio altre strutture.
Di sicuro, la zona centrale della Capitale al momento sembra essere quella meno coinvolta, anche perché proprio nelle vicinanze della zona di Termini, per fare un esempio, ci sono tantissimi migranti non censiti che vivono lontani dai radar dell'amministrazione. Nonostante questo, dal 1° gennaio al 30 settembre l'ufficio immigrazione ha effettuato 3565 interventi. Nello stesso periodo, sono sempre dati del Campidoglio, la Sala operativa sociale ha preso in carico 7644 persone, di cui il 61% stranieri. Per cercare di distribuire l'accoglienza con modalità più diffusa, si legge negli atti che accompagnano la nuova mappatura, è stata istituita una cabina di regia con municipi e dipartimento delle Politiche sociali. Basteranno i protocolli e una nuova ridistribuzione a superare i conflitti sociali presenti nelle zone periferiche di Roma?
 

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