Nuovi barbari/ Oltraggio di Roma: sfregiata con l’olio la fontana dei Tritoni

di Claudio Strinati
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Giovedì 17 Agosto 2017, 00:01 - Ultimo aggiornamento: 00:07
Stupido, insensato, inspiegabile. La Fontana dei Tritoni imbrattata d’olio per motori? Mi sembra una dimostrazione di estrema stupidità. C’è da dire che, a volte, con un pizzico di ironia, persino i vandali possono essere interpretati come sciocchi o intelligenti.

Ma un gesto come quello avvenuto ieri è davvero irragionevole. Non riesco a decifrare il motivo per cui una persona, che voglia vandalizzare un monumento, debba mettere in scena un gesto così privo di senso. Finché ci troviamo di fronte al bagno dentro la Fontana di Trevi, un senso, seppur demenziale, possiamo coglierlo. Spargere olio di motore di macchina dentro una fontana di tre secoli di storia è un insulto gratuito, che non riesce a svelare una motivazione. Mi sono domandato: sarà stato un turista o un residente? Ebbene, penso che si tratti di un turista, perché, tutto sommato, da parte dei nostri concittadini c’è un approccio più rispettoso ai nostri monumenti. Vera la piaga dei graffitari, ma l’insulto al monumento non credo nutra nel profondo la mentalità di un cittadino. Mi piace pensare che ci sia una specie di cultura automatica sedimentata: anche se non si conosce nel dettaglio un determinato monumento, lo si interpreta come un bene comune che deve essere rispettato anche dal punto di vista morale. Il concetto del rispetto è abbastanza radicato. Chi lo compie, in questo caso, è un estraneo. Poi magari si scoprirà che è stato un romano, forse ubriaco. Ma questo non contraddice il principio. Sono convinto che chi compie un atto del genere sia un estraneo alla normale vita della città. In fondo, di solito, quando viene danneggiato un monumento, scatta una relazione tra la celebrità del monumento e la volontà dell’individuo. Qui siamo in presenza di un caso anomalo. La Fontana dei Tritoni non è famosa, non è legata a personaggi, a storie, a leggende o folklore diffusi. E non si impone a Roma con una monumentalità fisica. E’ strano che venga attaccato un monumento simile. Anzi, paradossalmente, se mai ci fosse un risultato positivo da questa stupida azione, è quello di far scoprire al grande pubblico che esiste questa fontana antica, risalente al primo Settecento romano. Un’opera bella e significativa. Tutta l’area urbana della Fontana dei Tritoni, purtroppo, non è percepita dalla cittadinanza per il suo valore. Tranne la Bocca della Verità che è un mito a sè. Persino la chiesa di Santa Maria in Cosmedin (che custodisce la Bocca della Verità nel suo portico), la chiesa di Sn Nicola in Carcere, i due templi, la cosiddetta casa di Cola di Rienzo, sono tanti i monumenti importanti che però non sono al centro dell’attenzione turistica. Perché l’area fu sventrata anticamente, manomettendo (e compromettendo) tutto un tessuto artistico, archeologico e urbanistica. Questa manomissione ha contribuito a rendere meno attraenti e famosi questi monumenti rispetto a Campidoglio o ai Fori Imperiali. Ecco, questo esempio di stupidità potrebbe essere l’occasione per ricordarci di una porzione di Roma di una bellezza incomparabile. E merita tutela. Tutelare adeguatamente tutti i monumenti è difficile. Siamo abituati a considerare i monumenti protetti dalla nostra coscienza. Questo episodio deve essere un incentivo per amministratori e cittadini: una lezione per tutti noi per dare ancora maggiore attenzione a monumenti più deboli. Ricordarci che Roma è piena di opere che non attraggono flussi turistici di massa, ma che custodiscono secoli di storia. Inoltre, la Fontana dei Tritoni è stata concepita in anni non lontani da quelli in cui venne ideata la Fontana di Trevi, in un’epoca illuminata, in cui si governava Roma con un’attenzione enorme verso il patrimonio. Un momento felice della nostra civiltà. Allora, prendiamo esempio da questo monumento. Cogliamo l’occasione per ricordarci di valori positivi.
 
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