Ostia, «troppi abusi» allo stabilimento Med: revocata la licenza

Ostia, «troppi abusi» allo stabilimento Med: revocata la licenza
di Mirko Polisano
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Mercoledì 31 Agosto 2016, 08:31 - Ultimo aggiornamento: 1 Settembre, 08:21
Troppi abusi edilizi e così il municipio ha revocato la concessione balneare. Per la prima volta, a Ostia si volta pagina nella gestione delle spiagge. L'amministrazione straordinaria guidata dal prefetto Vulpiani ha proceduto alla decadenza della licenza per il titolare dello stabilimento Med di Ostia. Un atto storico che allo stesso tempo apre un precedente nel percorso di legalità intrapreso per il mare di Roma dalla commissione prefettizia, guidata da Domenico Vulpiani. Gli agenti del X gruppo mare hanno notificato ieri mattina il provvedimento che impone all'attuale gestore Fabrizio Fumagalli, già presidente del Sib, di liberare la spiaggia che a partire da oggi sarà presa in carico dal municipio.

LA REAZIONE
«Una decisione che ci ha colti impreparati fa sapere il gestore Fabrizio Fumagalli- pensavamo di aver risposto in maniera esaustiva alle contestazioni dell'amministrazione. Faremo ricorso al Tar». «Il mare dovrà tornare a essere di tutti» è il leit-motiv che continua a dettare l'agenda della commissione straordinaria a Ostia, dove i tre prefetti stanno portando avanti nei fatti la loro battaglia per un lungomare senza più padroni e libero dal cemento selvaggio. L'iter per la decadenza della concessione balneare era scattato lo scorso aprile, alla vigilia dell'apertura della stagione balneare, quando il nome del Med è comparso insieme a quello di altre sei strutture nella black list degli impianti non a norma nei cui confronti il X municipio avviò le pratiche per la revoca. Da provvisorio, il provvedimento è passato a essere definitivo e con decorrenza immediata. «Possiamo concedere al massimo qualche giorno ammettono dal municipio - per dare tempo al gestore di portar via le sue cose». Il resto sarà posto sotto sequestro per occupazione abusiva di arenile.
 
BLACK-LIST
«La stagione è ancora in corso- ribatte Fumagalli- e noi dobbiamo garantire un servizio. Così diventa un accanimento». Nell'affaire «lungomuro» a giocare un ruolo chiave è stata anche la sezione giudiziaria della polizia municipale, agli ordini del comandante Antonio Di Maggio, che con la lunga scia di sequestri è riuscita a mettere nero su bianco tutte le posizioni dei 71 impianti balneari di Ostia. I sigilli scattarono nel dicembre scorso anche per il Med. In quell'occasione, i caschi bianchi trovarono un manufatto di oltre 500 metri quadri realizzato senza alcuna autorizzazione. Il futuro di quel tratto di arenile ora sarà deciso dall'amministrazione municipale che comunque sembra avere le idee chiare: «quegli spazi spiegano da via Claudio - serviranno per attuare le opere di manutenzione del vicino canale dei Pescatori e al momento non ci sarà un bando per la nuova assegnazione». Restano aperti poi gli altri fascicoli di indagine.

LE INDAGINI
Sotto la lente di ingrandimento della guardia di Finanza poi c'è la fuga di soldi delle imprese balneari all'estero verso i paradisi fiscali, Malta in primis. «Restituire il mare ai romani- concludono dal municipio- è il nostro obiettivo». E mai come questa volta sono tanti a crederci ma allo stesso tempo ora sono in tanti anche a tremare.