Permessi ztl, ecco la lista dei vip. Tutti in centro grazie al dirigente dei vigili

Permessi ztl, ecco la lista dei vip. Tutti in centro grazie al dirigente dei vigili
di Adelaide Pierucci
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Martedì 29 Luglio 2014, 00:23 - Ultimo aggiornamento: 11:23

Da stilisti famosi a noti imprenditori della ristorazione e manager dei locali di grido del Centro. Erano sessantuno i clienti vip dell’ex vicecomandante della Polizia municipale dei Parioli, Claudio Coppola, che, nei tredici giorni monitorati dagli investigatori, ha ritirato 29 permessi, per lo più taroccati e destinati a professionisti di successo della Capitale.

Il dirigente dei vigili si presentava in divisa e in orario di ufficio, tanto che poi pretendeva pure lo straordinario.

Incrociando false dichiarazioni si sarebbe fatto rilasciare centinaia di permessi fasulli che ora rischiano di far finire sotto processo una sfilza di commercianti e imprenditori, in particolare del mondo della moda.

Perché per ottenere in fretta, e talvolta senza tutti i titoli, un’autorizzazione a circolare nel cuore della città bastava rivolgersi a lui.

LE ACCUSE

Il pm Laura Condemi ha firmato l'avviso di chiusura delle indagini, e ora rischiano di finire sotto processo per falso e truffa, oltre a Coppola, anche i suoi clienti, tra cui due eredi della nota maison dei Fendi (Luca e Guido Formilli Fendi, figli di Franca), il direttore della boutique di Valentino in via Condotti, Luigi Macchioni, Massimo Gemini, proprietario dell'Hotel Nazionale in piazza Montecitorio, Massimiliano Teichner titolare del bar in Piazza San Lorenzo in Lucina, e Massimo Fulvimario gestore della famosa trattoria "Toto alle Carrozze", a un passo da piazza di Spagna. Secondo il pm «in concorso fra loro avvalendosi della qualità rivestita da Coppola - si legge nel capo di imputazione - con artifizi e raggiri consistenti nel produrre dichiarazioni ideologicamente o materialmente false inducevano in errore il personale dell’ufficio per la Mobilità, ottenendo in tal modo l’indebito rilascio del permesso Ztl». La truffa messa in piedi da Coppola avrebbe procurato ai clienti «un ingiusto profitto e un conseguente danno per l'ente pubblico ricollegabile al mancato perseguimento delle finalità pubblicistiche». In particolare: «aggravio economico per la regolamentazione del traffico, mancato raggiungimento dell'abbattimento dell'inquinamento e spese per la revoca dei pass».

Non è detto però che i beneficiari fossero sempre del tutto consapevoli dell’illecito messo in piedi dal dirigente dei vigili. Secondo l’avvocato Giuseppe Campanelli, che assiste due di loro, «chi ha beneficiato non è detto che fosse a conoscenza dell’illecito. A fornire i pass era un alto dirigente». La procura ha contestato poi il reato di corruzione a dieci commercianti. Perché, a esempio, uno di loro per 14 pass avrebbe sborsato 1.820 euro. Coppola avrebbe fissato per lui una tariffa di 130 euro per ogni permesso.

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