Roma, rogo sulla Pontina, la rabbia degli abitanti: «Ignorati i nostri Sos»

Roma, rogo sulla Pontina, la rabbia degli abitanti: «Ignorati i nostri Sos»
di Moira Di Mario e Mauro Evangelisti
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Mercoledì 21 Giugno 2017, 08:05 - Ultimo aggiornamento: 14:56

«Lo stavamo dicendo da mesi, quella discarica di cassonetti è pericolosa, sapevamo che prima o poi poteva prendere fuoco», racconta Guido Basso, presidente del comitato di Tor de' Cenci e dei quartieri vicini. Ieri la colonna di fumo che si è alzata dall'area dove Ama conservava cumuli di cassonetti rotti e inutilizzati, ha scosso tutti gli abitanti della zona: le case più vicine sono a poche centinaia di metri. E siamo sulla Pontina, una ventina di chilometri più a sud c'è la Eco X, lo stabilimento di rifiuti plastici bruciato un mese e mezzo fa, che ha diffuso emissioni nocive fino ai quartieri a sud di Roma. «Abbiamo rivisto il fumo nero, di nuovo, una maledizione. Ma qui ormai è una costante alcuni anni fa c'era il campo rom e ogni notte c'erano i roghi tossici». Ma c'è dell'altro: da settimane i quartieri del IX Municipio combattono con le azioni dei piromani che di notte colpiscono e bruciano automobili. A Tor de' Cenci, a Villaggio Azzurro, all'Axa. «Comincio a pensare che vi sia una organizzazione dietro a questi incendi, siamo molto preoccupati, c'è stato anche un vertice con carabinieri e polizia» racconta il presidente del IX Municipio, Dario D'Innocenti. La speranza è che il progetto dell'Ama di realizzare una isola ecologica e riqualificare l'area finalmente parta: il progetto risale addirittura all'epoca in cui il presidente dell'azienda era Daniele Fortini, ma da allora nulla è cominciato e lì c'è di fatto una sorta di discarica a cui qualcuno ieri ha dato fuoco. «Ma il progetto dell'isola ecologica partirà», assicura il presidente D'Innocenti. E poi c'è la paura del vicino territorio di Pomezia, che ieri ha rivissuto le ore di panico del 5 maggio scorso durante il rogo che ha distrutto la Eco X, il capannone di stoccaggio di rifiuti speciali sulla Pontina Vecchia.

RILEVAMENTI
Gli effetti e i danni di quel disastro si percepiscono ancora negli occhi di chi vive e lavora vicino alla macerie dell'azienda, nonostante le rassicurazioni di Arpa, Asl e sindaco 5 Stelle di Pomezia, Fabio Fucci. La popolazione continua ad avere paura, a temere per la propria salute. «E' vero i valori di diossina e polveri sottili sono scesi - dicono i residenti della zona rientrati in casa dopo quasi un mese - ma nei giorni dell'incendio abbiamo respirato talmente tanta robaccia che gli effetti li subiremo tra qualche anno». Gli esperti della Asl Roma 6 ribadiscono che, durante le tante misurazioni effettuate, nell'aria non sono mai state trovate fibre di amianto. Gli ultimi dati forniti invece dall'Arpa Lazio il 9 giugno scorso, rilevano valori di microinquinanti in netta diminuzione. «Le concentrazioni di inquinanti - scrive l'Arpa Lazio - sono risultate basse e simili a quelle riscontrate in altre campagne di misura in cui non è stata rilevata contaminazione del suolo». Insomma secondo gli esperti la qualità dell'aria sarebbe migliorata, mentre i terreni non avrebbero mai subito danni. Per questo il sindaco Fucci ha deciso di circoscrivere a 716 metri il divieto per gli agricoltori e gli allevatori di coltivare, raccogliere, vendere e consumare frutta e verdura e portare gli animali al pascolo. In via cautelativa, però, per i produttori che ricadono nel raggio dei 5 chilometri il sindaco ha disposto l'inserimento del monitoraggio per le diossine, i policlorobifenili e gli idrocarburi su latte, uova e carne. Stessa ordinanza è stata firmata dal Commissario straordinario di Ardea, Antonio Tedeschi.