Rifiuti, l'assessore Montanari: «Gli impianti stanno tornando a norma: si indaghi sul sabotaggio»

Rifiuti, l'assessore Montanari: «Gli impianti stanno tornando a norma: si indaghi sul sabotaggio»
di Mauro Evangelisti
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Domenica 7 Maggio 2017, 09:53 - Ultimo aggiornamento: 10:00
Assessore all'Ambiente Pinuccia Montanari, perché Roma è in emergenza rifiuti?
«Roma non è in emergenza rifiuti, stiamo intervenendo in tutta la città e ci sono molto strade pulite. Esistono criticità collegate con la fragilità del sistema. La Regione e Roma hanno sempre consentito che i rifiuti finissero in discarica. Non si è mai dotata di un piano per elevati livelli di differenziata. Un problema di decenni. Non ci sono stati investimenti seri sullo sviluppo della differenziata, ci sono pochissime isole ecologiche, cassonetti vecchi e rotti. Il porta a porta non è stato organizzato bene come ad esempio a Milano. Non c'era un piano. Ora noi lo abbiamo fatto. Ama ha retto, ma vi è molto da fare. Con l'interdittiva antimafia sugli impianti di Colari, l'arrivo del commissario facilita i rapporti, ma non risolve automaticamente i problemi».

Quanti giorni serviranno per tornare alla normalità?
«In una settimana dovremmo essere a regime; ma non possiamo prescindere dalle fragilità del sistema regionale, non tutto è sotto il nostro controllo. I tmb di Colari hanno ridotto la possibilità di Ama di conferire e questo ha come conseguenza il rallentamento dello svuotamento dei cassonetti. E si aggiunga la chiusura per manutenzione di impianti dove conferiamo e ritardi burocratici nella spedizione dei treni. Non dipende da noi».

Parlate di sabotaggio al tmb di Rocca Cencia, ma entrano solo dipendenti Ama.
«C'è un esposto di Ama ai carabinieri. Ama a tutela di cittadini e di coloro che lavorano onestamente, ha denunciato atti che hanno ulteriormente rallentato la raccolta. Chi si avvantaggia?».

Perché il commissario non ha fatto partire a pieno regime i due tmb di Colari?
«I romani negli anni hanno versato milioni di euro ad un privato, ma all'arrivo del commissario, le casse erano vuote. Quando gli impianti non pagano i fornitori, questi non ritirano i materiali. Come è possibile che, nonostante le incredibili somme versate, le casse siano vuote? Ora grazie al commissario stiamo cercando di riportare la situazione alla normalità, uscendo dal monopolio che ha tenuto in scacco l'intera regione per decenni. Monopolio tutelato da chi ora accusa questa amministrazione».

Lei e M5s siete contrari agli inceneritori. Eppure a Roma gli impianti sono pieni perché non si sa dove portare il cdr.
«Tutte le politiche Rifiuti Zero e nell'economia circolare prevedono periodi di transizione. E' errato credere che le 449.000 tonnellate che resteranno dopo aver raggiunto il 70% di differenziata andranno bruciate. Invece d'inceneritori e discariche occorre realizzare le Fabbriche dei materiali che portano lavoro. Il nostro progetto applica l'economia circolare, prevede tre impianti per l'organico e diverse Fabbriche dei materiali entro il 2021. Ora siamo in un periodo di transizione. Anche lo Stato come prevede la Ue dovrebbe favorire l'economia circolare. Invece il ministro Galletti guarda ancora agli inceneritori. Una logica che crea le emergenze».

Però senza una discarica il rischio emergenza rifiuti è alto.
«L'Europa ci dice che discariche e inceneritori sono il passato. Perché allora questo pressing di Regione e Ministero per costruirli? Con l'aumento della differenziata non ne avremo bisogno. Per realizzare una discarica servono anni. Meglio altro: estendere la raccolta differenziata porta a porta, come stiamo già facendo. Fino ad oggi i soldi dei romani sono stati versati in una grande discarica».

La Regione e il Ministero vi chiedono interventi rapidi: ma a un anno dall'insediamento della Raggi non è partito nulla.
«No, il piano operativo è partito e sta per essere concluso con il piano industriale di Ama, a breve avremo un nuovo Cda di Ama. Regione e Ministero dovrebbero essere più lineari: che senso ha avere tavoli di lavoro congiunti, se poi ci ritroviamo lettere di fuoco? Non è istituzionalmente corretto giocare una battaglia politica sulla pelle dei romani».

Fino al 2021 Roma è condannata al caos rifiuti.
«No. Stiamo gestendo una fase di transizione allargando le possibilità di conferire il materiale trattato. Ma Roma fa parte di un sistema che coinvolge più soggetti e da tutti serve reale collaborazione».