Bufera Muraro dopo il caso Buzzi: M5S pensa al piano B

Bufera Muraro dopo il caso Buzzi: M5S pensa al piano B
di Simone Canettieri e Mauro Evangelisti
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Sabato 6 Agosto 2016, 08:32 - Ultimo aggiornamento: 7 Agosto, 09:35

Quando esce dal palazzo di dieci piani dell'Ama, l'assessore ai Rifiuti, Paola Muraro, sa già che i giornalisti le chiederanno conto delle tre telefonate con Salvatore Buzzi, comparse nell'inchiesta su Mafia Capitale. I comunicatori del Movimento 5 Stelle, timorosi dell'irruenza istintiva della Muraro, le preparano un canovaccio, alla quale lei si affida, partendo dal più classico «ho fiducia nell'operato della magistratura». Poi contrattacca: «I giornali stanno basando alcuni articoli sul nulla, per me possono anche pubblicare tutta la telefonata. Io sono serenissima, non sono mai entrata nella vicenda di Mafia Capitale, però altri sì, soprattutto alcuni del Pd, che lasciavano mano libera a questa persona, ci mangiavano anche insieme. Non ho mai pensato di dimettermi». Dopo poco, fonti della procura di Roma precisano che la Muraro non è indagata nell'inchiesta su Mafia Capitale. Tutto risolto? No, perché all'interno di M5S sono in molti a sostenere che bisogna difendere la Muraro «fino a quando è possibile», ma lo stillicidio di notizie quotidiane, dalle consulenze alle altre indagini di cui si parla, rischiano di abbattere la fiducia della base pentastellata, non proprio avvezza al garantismo. «Stiamo già preparando un piano B». Chi si trova nel bunker è proprio la sindaca. «Qualcuno dovrà farla ragionare - racconta un 5 Stelle - perché a un certo punto sarà controproducente difendere la Muraro». Diversi assessori sono per le dimissioni della collega. Tra i più critici Marcello Minenna, responsabile del Bilancio. Ma non è l'unico. Anche fuori dal Campidoglio al di là delle difese d'ufficio c'è molta tensione: ieri pomeriggio in gran segreto si è riunito il mini direttorio del M5S (senza la Raggi) per esaminare il caso e sfogarsi. Ancora: Rosi Bindi ha spiegato a diversi Componenti dell'Antimafia che dopo l'estate si accenderanno ancora i fari su Roma, per convocare l'assessore Muraro e l'ex Ad di Ama Fortini. «Credo spiega il vicepresidente Fava che sia un atto dovuto, siamo in tanti a voler fare piena luce, sono sicuro che neanche gli M5S si opporranno».
 
DOPPIOPESISMO
L'assedio continua. Il Pd chiede le dimissioni immediate di Paola Muraro: il capogruppo alla Camera, Ettore Rosato, parla di «un quadro abbastanza torbido», il parlamentare Emanuele Fiano ricorda il rapporto tra Muraro e Panzironi, per Matteo Orfini «Muraro parlava di appalti con Buzzi e si faceva segnalare in Ama dal marito carabiniere. Il tutto mentre gridava a gran voce onestà». Il governatore campano Vincenzo De Luca: «Ricordo il coro onestà onestà in Campidoglio». Ma da Fratelli d'Italia, anche Giorgia Meloni infierisce sottolineando il doppiopesismo dei 5Stelle: «Dove sono finiti Grillo, Casaleggio jr, Di Battista, Di Maio e tutti quelli che per molto meno hanno gridato allo scandalo e invocato dimissioni?». Per il momento i big pentastellati tacciono. Dall'account di M5S Roma parte un tweet, con lo stile nostalgico dei vecchi e tranquilli tempi all'opposizione, che parla alla pancia pentastellata: «Mafia Capitale, decine di Pd indagati e arrestati. Nessun cenno alla Muraro. Crediamo alla Muraro, non ai giornali di partito». Ma la pancia del movimento poi parla sul blog di Grillo e, in parallelo ai tanti che attaccano il Pd e difendono la Muraro, il malcontento aumenta: «Cacciate la Muraro! Subito! E pure chi l'ha proposta», «Non esiste alcun motivo per cui dovremmo tenerci la Muraro un solo minuto di più. Telefonate con Buzzi? Ma stiamo scherzando?».