Rifiuti, l'Ue corregge la Raggi: «Discariche ancora necessarie»

Rifiuti, l'Ue corregge la Raggi: «Discariche ancora necessarie»
di Simone Canettieri
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Giovedì 18 Maggio 2017, 11:03 - Ultimo aggiornamento: 16:30

La smentita parte da Bruxelles e arriva a Roma. E sembra indirizzata proprio in Campidoglio. «Inceneritori e discariche non sono la nostra prima opzione - spiegano dalla Commissione europea - come dice la direttiva, la priorità dovrebbe essere data ad altre soluzioni di gestione dei rifiuti, come prevenzione e riciclaggio. Comunque (inceneritori e discariche) sono ancora necessari per i rifiuti residuali, e sta alle autorità nazionali decidere il giusto mix tra i diversi tipi di trattamento». Proprio la sindaca, dal salotto di Bruno Vespa, aveva spiegato che questi due rimedi erano stati bocciati dalla Ue («All'Europa dobbiamo dare retta solo quando vuole Renzi oppure no?»). E quindi ieri la dichiarazione di una fonte della commissione ha spiazzato, e non poco, il M5S. «Una smentita chiara», per Riccardo Magi dei radicali. Al punto che Paolo Ferrara, capogruppo pentastellato in Comune, ha provato a spiegarla così: «La commissione europea è influenzata dal Pd: si saranno fatti una telefonata e si sono messi d'accordo». Insomma, se c'è un giudice a Berlino c'è anche un dem a Bruxelles, per il M5S. Ma il problema di Roma, dopo il can can di domenica scorsa, rimane. O meglio, non è stato ancora affrontato.

L'AFFONDO
Il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti alla Camera è stato netto: «Portare i rifiuti all'estero costa: si scaricano sulla bolletta dei rifiuti che i cittadini pagano ogni anno». Andrebbe, ha spiegato il ministro, «messa in evidenza nella bolletta stessa per trasparenza verso i cittadini». Un riferimento chiaro ai treni che partono per l'Austria, periferia di Vienna, carichi di tonnellate di rifiuti, circa 110 al giorno, destinati a finire negli inceneritori. Secondo il ministro si tratta di «un quantitativo che presumibilmente, oltretutto, verrà raddoppiato per sopperire, almeno in parte, alle attuali problematiche del servizio di raccolta», se non si programmeranno in tempi brevi interventi «strutturali adeguati». L'esponente dell'esecutivo Gentiloni ha ribadito che è indispensabile che venga presentato a breve un piano regionale di chiusura del ciclo dei rifiuti che risponda alle regole e principi comunitari, in particolare quello di prossimità di smaltimento dei rifiuti. «Comune e Regione», devono parlarsi.
Intanto Galletti ha rivelato di un incontro chiesto e mai avvenuto al Campidoglio, che invece ha fornito un'interpretazione diversa: «L'incontro, in un primo tempo accordato dal ministro per le 9.45 di venerdì, è stato poi annullato dallo stesso per suoi sopraggiunti impegni».

IL REBUS
Sotto la cenere delle polemiche covano ancora i rifiuti, però. E soprattutto balla il tritovagliatore mobile da 300 tonnellate al giorno che da Rocca Cencia doveva essere spostato a Ostia. Un'ipotesi su cui la giunta Raggi ha frenato, dopo aver attivato, tramite Ama, tutte le pratiche. Troppe polemiche e distinguo, visto che il X municipio a ottobre tornerà al voto per eleggere il presidente. La richiesta, inoltrata dall'Ama alla Regione, è in attesa di una nuova integrazione di documentazione che al momento il Campidoglio non ha ancora fornito. Il tritovagliatore però va messo in funzione: in Comune si teme anche un possibile danno erariale. E così continua a balenare l'ipotesi di un piano B: lo spostamento a Ponte Malnome dove si trova l'inceneritore per rifiuti ospedalieri.