Roghi tossici a Roma, Minniti: «Tolleranza zero ed Esercito se necessario». Residenti sul piede di guerra

Roghi tossici a Roma, Minniti: «Tolleranza zero ed Esercito se necessario». Residenti sul piede di guerra
di Laura Bogliolo
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Martedì 19 Settembre 2017, 11:23 - Ultimo aggiornamento: 18:07

Audizione oggi del ministro dell'Interno Minniti davanti alla Commissione d'inchiesta sulle Periferie sui roghi tossici che si alzano dai campi nomadi romani. Il ministro ha parlato di «tolleranza zero» e ha annunciato: «Abbiamo messo in campo iniziative con i sindaci ed i prefetti e misure straordinarie di controllo del territorio, sarà attivato anche l'Esercito se necessario». Ha inoltre sottolineato che il nel governo «c'è fortissima attenzione alle periferie». All'incontro hanno partecipato anche i residenti di Roma sud-est che protestano da anni e vorrebbero l'applicazione delle misure della terra dei fuochi anche a Roma. Dopo l'audizione i comitati di quartiere si sono detti soddisfatti per "le misure straordinarie" di controllo richieste dal ministro Minniti. 

I SOPRALLUOGHI - La Commissione di inchiesta parlamentare aveva effettuato diversi sopralluoghi (l'ultimo il primo agosto in via di Salone e a La Barbuta) e Andrea Causin (Fi) presidente della Commissione aveva parlato della possibilità di applicare le misure della Terra dei fuochi anche a Roma, richiesta che anche oggi Causin ha avanzato. Il vicepresidente della commissione Roberto Morassut (Pd) ha sottolineato la necessità di coniugare maggior rigore per spezzare la rete criminale e ha annunciato che chiederà a sindaci e prefetti di Roma, Napoli e Torino di attuare le direttive date dal ministro Minnniti per assicurare tolleranza zero e controlli h24 nelle zone interessate dai roghi. 

ANCORA ROGHI - La notte tra domenica e lunedì un vasto incendio si è sviluppato nel campo nomadi La Barbuta tra L'Appia e Ciampino. Incendi e fumi tossici anche a Tor Sapienza in via Salviati. 

L'ESERCITO E I PREFETTI - «L'idea - ha chiarito Minniti - è di avere il controllo h24 delle realtà, poi lo faremo con le modalità che saranno scelte sul territorio dai prefetti: se vengano utilizzate le forze di polizia o i militari lo decideranno loro. L'importante è stabilire un principio che è quello della tolleranza zero, perché la consideriamo una questione su cui agire con tempestività e fermezza».

"NO A POLITICHE DI SICUREZZA BLINDATE" - «Dobbiamo garantire politiche di sicurezza che consentano comunque la vivibilità dei luoghi. Non possiamo permetterci politiche sicurezza blindate di perché colpiremmo al cuore la vocazione a farsi guardare del nostro Paese» ha affermato Minniti. Secondo Minniti «il cuore della questione è la forte cooperazione con poteri i locali» che è «fondamentale perché non è possibile stabilire unico modello di intervento fra realtà territoriali profondamente differenti. Non possiamo stabilire politiche uguali per tutta Italia». Ha poi ricordato iniziative già messe in campo: «A Roma dove c'è un tavolo che coordina tutte le attività, o a Napoli dove è attiva a Scampia una vigilanza h24». 

RESIDENTI SUL PIEDE DI GUERRA -  «Noi non molleremo la presa ne indietreggeremo di un passo» dice Enzo Richetti, presidente del comitato di quartiere Morena, presente all'incontro. «Il Ministro Minniti - ha detto Richetti - ha appena riconosciuto che i roghi tossici sono la fase terminale di una attività criminale. Ha altresì affermato la disponibilità a valutare l'utilizzo dell'esercito a Roma, Napoli e Torino».

INCENDI E FAIDE TRA ROM - Nella lettera che Richetti ha inviato al ministro prima della convocazione dell'audizione si legge: «A circa 36 ore dall'audizione, è stato incendiato l'ennesimo modulo abitativo e dal giorno successivo il Vostro sopralluogo ad oggi si contano non meno di 20/22 interventi per incendi di notevole entità tra cui almeno 4 moduli abitativi a dimostrazione di una feroce faida interna, che potrebbe essere la causa della morte delle tre minori arse vive in un camper in via della Primavera». 

LA MOBILITAZIONE DEI RESIDENTI - I residenti avevano avvertito: «Se le risposte saranno inadeguate, scatterà a breve una mobilitazione permanente che abbiamo previsto possa da subito tradursi nel blocco in contemporanea di alcune vie principali come, a titolo di esempio, la Tiburtina e L'Appia.»

RESIDENTI SODDISFATTI DOPO AUDIZIONE MINNITI - «Siamo soddisfatti perché ha Minniti ha comunque parlato di misure straordinarie, controllo h24 e tolleranza zero in riferimento a Roma,Torino, Napoli e in parte Milano - commenta Paolo Di Giovane dell'Associzione IV Municipio Case Rosse e responsabile del Coordinamento Associazioni Roma Est -. Saranno i prefetti che laddove lo riterranno necessario potranno richiedere l'esercito. Per ora siamo soddisfatti ciò non toglie che verificheremo e monitoreremo affinché non siano solo slogan o parole al vento ma fatti che si dovranno concretizzare. Se così non fosse siamo pronti a mettere in atto grandi iniziative a difesa del territorio e dei residenti». 

COSA SI ASPETTANO ORA I COMITATI DI QUARTIERE - «Ci aspettiamo - aggiunge Di Giovane - non più ad esempio su via di Salone la macchina dei vigili di giorno ma una copertura con i mezzi di polizia/carabinieri è un sistema di video sorveglianza adeguata. Infine come indicato dal ministro se dovessero continuare l'esercito».

COME FUNZIONA ORA LA SORVEGLIANZA DEI CAMPI NOMADI - C'è una sola pattuglia dei vigili davanti i campi nomadi. All'interno non c'è più ormai da tempo un sistema di guardiania. Il compito dei vigili è quello di controllare chi entra e chi esce dal campo. 

IL POLITICO AL VIGILE: "PERCHE' FATE ENTRARE I RIFIUTI NEI CAMPI NOMADI?"


LA RICHIESTA DELLA COMMISSIONE DI INCHIESTA - Soddisfatto dell'incontro Andrea Causin:«Apprezziamo l'annuncio di misure straordinarie e tolleranza zero sulla questione dei roghi tossici che colpiscono in particolare Roma, Torino e Napoli». E ha aggiunto: «Durante le visite che la commissione ha fatto sul campo, in particolare quella nei campi Rom di Roma dello scorso primo agosto ma anche a Torino e Milano, abbiamo potuto toccare con mano i danni alla salute e alla sicurezza dei cittadini che questi roghi provocano e lo stato di abbandono e degrado. Per non parlare, come ha sottolineato il ministro, dell'attività criminale che sovrintende a questo tema e che va sconfitta - spiega Causin - Per questo, chiediamo al ministro Minniti di valutare l'estensione delle misure della terra dei fuochi anche per Roma, Torino, Napoli e Milano, ovvero in quelle città dove in prossimità dei campi Rom si svolgono attività di questo tipo. Le migliaia di cittadini che vivono a ridosso di queste situazioni meritano risposte tempestive».

Roberto Morassut ha sottolineato: «Chiederemo ai sindaci e ai Prefetti di Roma, Napoli e Torino in particolare, di promuovere le azioni operative necessarie, seguendo le direttive del Ministero, per offrire indicazioni e informazioni affinché le forze di Polizia ed eventualmente le forze militari possano operare per garantire la sicurezza in quadro di legalità e di vivibilità dei quartieri, delle famiglie e dei cittadini e degli stessi cittadini rom o migranti che sono estranei ai cicli criminali e intendono vivere pacificamente nei quartieri, rispettando le regole». E ha aggiunto: «Mi sembra particolarmente importante la determinazione espressa dal ministro Minniti di mettere in campo misure straordinarie, nell'ambito degli strumenti e delle procedure coordinate con i Comuni e le Prefetture e tra forze di polizia nazionali e locali, per reprimere i cicli criminali e illegali che si celano in molti casi dietro i fenomeni di incendi e roghi che hanno flagellato l'estate in molti quartieri di periferia a Roma».
Le richieste, ha aggiunto Morassut al fine di
«garantire la sicurezza in un quadro di legalità e di vivibilità dei quartieri, delle famiglie e dei cittadini e degli stessi cittadini rom o migranti che sono estranei ai cicli criminali e intendono vivere pacificamente nei quartieri, rispettando le regole».

Il sopralluogo della commissione il primo agosto
 

OCCUPAZIONI, DASPO E FURTI - Il ministro durante l'audizione ha fatto sapere che «in caso di nuove occupazioni occorre intervenire tempestivamente per evitare che si consolidino». E ha ricordato la nuova direttiva che «cerca di tenere insieme il principio di legalità e quello di umanità: i luoghi pubblici non possono essere occupati, ma bisogna trovare una soluzione alternativa per i soggetti più fragili». Sarà fatto in tempi rapidi un censimento con i comuni sugli edifici vuoti, «non perché si vogliano fare espropri o requisizioni, ma per avere un quadro chiaro della situazione. Ci sarà anche - ha aggiunto - un monitoraggio permanente delle nuove occupazioni che vanno risolte in tempi rapidi».

DECRETO SICUREZZA - Dopo il decreto sulla sicurezza urbana, convertito in legge lo scorso aprile, il ministro ha ricordato che ci sono stati 700 ordini di allontanamento e 80 Daspo urbani, la maggior parte a
Napoli e Palermo. 
AUMENTANO GLI INCENDI - «I dati sono abbastanza evidenti - ha detto il ministro Minniti - : ci sono
significative diminuzioni per quel che riguarda le rapine in banca, le rapine negli uffici postali, l'usura, la ricettazione i furti e le rapine in abitazione. Aumentano invece gli incendi ed i danneggiamenti in seguito agli
incendi. Ma questo dato è connesso all'estate molto calda vissuta dal Paese».

I CONTROLLI -  «Il tema della sicurezza delle periferie è una priorità per il Viminale e su questo stiamo già operando: abbiamo predisposto l'operazione Periferie sicure che ha riguardato numerose città in Italia - ha fatto sapere Minniti -. Sono state utilizzate 12 mila unità di polizia e sono state controllate 55 mila persone: 327 sono state arrestate mentre sono state applicate 123 misure di prevenzione. Sempre nell'ambito del piano sono stati effettuati controlli su 10 mila veicoli, di cui 57 poi sequestrati. Inoltre sono stati sequestrati 700 chili di hascisc, 90 di marijuana, 9 di cocaina e 2 di eroina». Lo ha affermato il ministro dell'Interno Marco Minniti nel corso dell'audizione davanti alla Commissione Periferie. Parallelamente «nel corso dell'operazione Città sicure sono state utilizzate 3.600 unità di polizia e sono stati attivati 1300 posti di controllo: i risultati sono 13 mila persone identificate, di cui 50 arrestate per reati contro il patrimonio o legati agli stupefacenti. Inoltre - ha concluso - sono state controllate 56 mila auto che hanno portato a 138 denunce».

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