Quattro alberi caduti in tre giorni. Un disastro ogni 24 ore. Rami e piante che crollano al primo colpo di vento, distruggono auto, feriscono passanti e danno la prova di quanto Roma stia vivendo una vera e propria emergenza sulle alberature pericolanti. L'elenco è lunghissimo: solo per citare gli ultimi episodi avvenuti questa settimana.

Lunedì 26 giugno un albero cade in piazza della Libertà, nei pressi di via Cola di Rienzo in Prati. Un uomo di 68 anni rimane ferito. Nella caduta viene danneggiata anche un'auto.
Il giorno dopo, martedì 27, all'alba in via Taranto un albero gigantesco cade sulle auto parcheggiate. Alla base la pianta era completamente marcia. Passa qualche ora, un'altra folata di vento e in via Veneto si stacca il ramo di un platano da un'altezza di 25 metri: il ramo precipita distruggendo il leggìo di un ristorante e sfiorando i tavoli. Una tragedia sfiorata. E chi paga per i danni subiti dai cittadini?
Mercoledì 28, altro giro e altro albero caduto: traffico congestionato a San Giovanni per la caduta di un albero in viale Carlo Felice che blocca il passaggio sulla strada.

Che sta succedendo a Roma nella gestione del verde pubblico? Le due gare europee bandite per riordinare le aree verdi e dei parchi, oltre alla potature degli alberi, sono state sospese per dei vizi di forma rispetto al nuovo codice degli appalti.

L'assessore Montanari ha assicurato che le gare ripartiranno a metà luglio. Ma ci vorrà comunque tutta l'estate prima che i circa 80 mila alberi pericolanti di Roma vengano potati. E fino ad allora?