Alloggi pubblici, dossier choc: «A Roma uno su 7 è occupato»

Alloggi pubblici, dossier choc: «A Roma uno su 7 è occupato»
di Simone Canettieri
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 15 Novembre 2017, 07:46 - Ultimo aggiornamento: 16 Novembre, 08:25

Il paragone con le altre grandi città italiane rende bene l'entità del fenomeno: secondo i dati di Federcasa gli alloggi occupati in tutta Italia sono 48 mila su 750 mila e quindi pari al 6 per cento. Sul fronte del patrimonio immobiliare pubblico, a Milano la percentuale arriva al 9 %, Napoli tocca quota 10 e la Capitale schizza in una forbice compresa tra il 13 e il 15%. Le cause, indicate dal Capo della polizia Franco Gabrielli durante l'audizione in commissione parlamentare sulle periferie del gennaio scorso, sono principalmente «le difficoltà incontrate sia dall'amministrazione capitolina, sia dagli altri Enti nel realizzare una sana gestione di un patrimonio edilizio che, nonostante tutto, rimane di proporzioni ingenti».
Le «invasioni di edifici», come le chiama Gabrielli, sono spesso una consuetudine a San Basilio, a Tiburtino III nonché a Tor Bella Monaca. Qui - «dove i plessi vengono privati delle indicazioni dei numerici civici» - anche i locali e i box sotterranei diventano terreno di conquista. Ne è un esempio il serpentone del Corviale dove, nonostante il progetto Ater di riqualificazione, gli immobili occupati diventano anche negozi e attività professionali. La fotografia presentata dai vertici dell' Ater di Roma alla commissione parlamentare d'inchiesta ha tinte fosche. Basta prendere solo gli alloggi (tralasciando locali, cantine e terreni) nella Capitale. Bene, su 48.365 unità immobiliari le case occupate sono 6.071. Ovvero: 1 su 8. Il boom nel IV municipio (1029), seguito dal III (967) e poi dal V (790) e così via.

LE EX CASE POPOLARI
A Ostia, ovvero nel X municipio, si registrano 354 alloggi. Fino a oggi però l'azienda regionale non ha ancora mai effettuato una distinzione tra gli alloggi occupati senza nessun titolo (quindi con la forza) e quelli dove l'assegnatario ha perso il titolo ma non se ne va. Il trend, secondo il report dell'Ater, è in diminuzione nel 2016 se si prendono in considerazione la denunce di reato.
Poi, come analizza la relazione di Gabrielli che di Roma è stato anche prefetto, «il bersaglio delle occupazioni sono anche gli stabili o i siti industriali dismessi». Che spesso e volentieri, soprattutto in zona San Basilio, diventano la casa di rom e senza fissa dimora.

IL RACKET
Più frequenti però sono le occupazioni, spiega il Capo della Polizia, «gestite» dai movimenti antagonisti. E dalla rete «Abitare la crisi». Frange estremiste che cercano consensi politici facendosi paladini dei più deboli e degli immigrati. Complessivamente, aggiunge il numero uno della Polizia, gli stabili interessati a questo fenomeno con una chiara matrice antagonista sono «101». Il loro numero si è ridotto negli ultimi due anni del 9%. Nel quartiere di Tor Sapienza si contano ben «7» casi. C'è un'inversione di tendenza, dunque, seppur minima. Grazie «al blocco di nuove invasioni» e alla graduale liberazione degli edifici. Gabrielli conclude il passaggio della sua relazione sottolinea che «gli interventi diretti ad arrestare questa deriva di illegalità rischiano anche di essere uno dei leit motiv di campagne strumentali a sfondo xenofobo».