IN PERIFERIA
L'impostazione è chiara, spiega l'assessore Baldassarre al Messaggero: «Le scuole aperte nel pomeriggio e d'estate sono tra le più importanti misure di contrasto alla dispersione scolastica, vogliamo attivare un rapporto virtuoso tra scuola e territorio».
Fino a oggi, continua la responsabile delle Politiche sociali, «con la chiusura estiva delle scuole i bambini, soprattutto quelli che vivono in periferia, perdono importanti opportunità di socializzazione, gioco e formazione». Ecco perché il Campidoglio si è attivato «per garantire interventi che riescano a coniugare l'esigenza di impegnare i bambini e i ragazzi durante le vacanze scolastiche con un'offerta di attività educativa che sia davvero di qualità». I corsi estivi speciali organizzati dal Campidoglio partiranno tra le fine di giugno e i primi di luglio. E andranno avanti fino a settembre.
LE ISCRIZIONI
A restare aperte, quest'anno, dovrebbero essere circa 60 scuole, tra materne, medie ed elementari (ma soprattutto asili). Si potranno iscrivere anche gli alunni che normalmente non frequentano gli istituti coinvolti dal progetto. I tempi? Gli uffici del Dipartimento Servizi educativi e scolastici sono già al lavoro da fine maggio e la prossima settimana sarà pubblicato l'elenco delle scuole scelte tramite il bando comunale. Sul piatto ci sono circa 300mila euro. «Il piano è quasi pronto - spiega ancora Baldassarre - Come assessorato abbiamo chiesto al dipartimento di predisporre tutti gli atti affinché le scuole eroghino un'offerta formativa nel periodo tra giugno e settembre».
IN AUTUNNO
La sperimentazione estiva servirà a programmare le aperture pomeridiane previste a partire dall'autunno. Che è la vera «rivoluzione» sognata dalla giunta di Virginia Raggi. A settembre, infatti, sottolinea l'assessore «ogni scuola dovrà presentare una scheda di autovalutazione finale. In questo modo riusciremo a raccogliere una serie di indicazioni sul raggiungimento o meno dei target, sulle risorse messe in campo e anche sulle difficoltà riscontrate nella realizzazione di questo tipo di intervento. Vogliamo anche favorire la creazione di una rete permanente delle scuole coinvolte». Una rete che, nel piano del Campidoglio, dovrebbe mettere assieme le scuole comunali con quelle gestite dall'ex provincia e dal ministero dell'Istruzione.