Ostia, dal Campidoglio via libera alla casa popolare allo zio di Roberto Spada

Ostia, dal Campidoglio via libera alla casa popolare allo zio di Roberto Spada
di Lorenzo De Cicco
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Venerdì 16 Febbraio 2018, 07:45 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 00:10

«Qui gli Spada per troppi anni l'hanno fatta da padroni, ora basta». Chi l'ha detto? Virginia Raggi. E ancora: «La testata al giornalista di Nemo Daniele Piervincenzi non è più il simbolo di un'impunità sbandierata ma rappresenta l'inizio della reazione di Roma», «il Campidoglio si costituirà parte civile nel processo a Roberto Spada». Chi l'ha detto? Ancora lei, la sindaca di Roma, che ha sempre ribadito, a voce, l'impegno della giunta grillina ad avversare il malaffare e lo strapotere delle cosche che controllano pezzi di Roma. Eppure è un documento con la carta intestata del Comune quello che, tre giorni fa, ha espresso «parere favorevole» all'assegnazione di una casa popolare a Giuseppe Spada, lo zio di Roberto, cioè il rampollo del clan di Nuova Ostia rimbalzato sulle tv di tutta Italia per l'aggressione feroce a una troupe della Rai, con tanto di testata e colpi di spranga, proprio alla vigilia delle elezioni municipali di novembre, quelle che hanno visto trionfare i grillini.

Giuseppe Spada, con precedenti per furto e reati contro il patrimonio, nel 2015 è anche stato denunciato per invasione del terreno demaniale. Il Campidoglio però ha deciso che avrebbe le carte in regola per l'assegnazione di un alloggio Erp (acronimo di Edilizia residenziale pubblica) di proprietà del Comune. Si tratta di un appartamento in piazza Ener Bettica, a due passi dal feudo di Nuova Ostia controllato dal clan. Per intenderci, la palestra di Roberto Spada, quella dell'aggressione al reporter di Nemo, è distante un chilometro, in via Antonio Forni, proprio dietro i palazzoni di piazza Gasparri dove spadroneggia il racket delle case popolari.

I LEGAMI
Nell'alloggio di piazza Ener Bettica - lo ribadiamo: di proprietà del Campidoglio - Giuseppe Spada abita da quasi vent'anni, più precisamente dal novembre del 2001, così risulta dai certificati dell'Anagrafe comunale. Fino ad allora risiedeva in via Guido Vincon, la stessa strada dove viveva il nipote Roberto prima che lo arrestassero con l'accusa di lesioni personali e violenza privata, aggravate dal metodo mafioso. Sempre qui abita Rosaria Spada, sorella di Giuseppe; anche il suo nome è spuntato nelle cronache di recente perché una parte del suo appartamento (sempre del Comune...) è finita sotto sequestro per via di una veranda abusiva, dove abitava chi? Un Casamonica.

È in questo dedalo di strade e parentele che Giuseppe Spada aveva trovato un appartamento, in cui abitare, senza però il benestare del governo cittadino, almeno finora. Nelle carte del Comune si parla di un «alloggio occupato senza titolo», che ora l'amministrazione, guidata dal M5S, è pronta a regolarizzare. In una determina dirigenziale di cui Il Messaggero è venuto in possesso, firmata dai vertici del dipartimento Politiche Abitative del Campidoglio (più precisamente la direzione Interventi alloggiativi e l'Unità operativa Assegnazione alloggi e servizio sanatorie), è stato decretato «l'esito favorevole» alla domanda di assegnazione. E non è una svista, perché il verdetto, viene spiegato, è arrivato dopo un'attenta verifica sui «requisiti anagrafici, reddituali e patrimoniali» di Spada, che ha potuto sfruttare la norma che consente a chi dimostra di avere occupato un appartamento prima del novembre 2006 di chiederne l'assegnazione. E così ora, accanto ai palazzoni con altre case popolari, quelle dove alcuni membri della famiglia Spada chiedono il pizzo da anni, come ha denunciato il prefetto Domenico Vulpiani, Giuseppe potrà godersi la casa del Comune in tranquillità, perché il Campidoglio ha detto che va tutto bene.

 

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