Roma, roghi a Castel Fusano: è caccia a una banda: inchiesta della Procura

Roma, roghi a Castel Fusano: è caccia a una banda: inchiesta della Procura
di Mirko Polisano
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Giovedì 22 Giugno 2017, 07:52 - Ultimo aggiornamento: 07:54

C'è un'unica mano dietro la lunga scia di fuoco che da giorni sta minacciando la pineta di Castel Fusano. E ora su quegli incendi indaga anche la Procura di Roma.

I FATTI
L'ultimo rogo è scoppiato nella tarda mattinata di ieri all'Infernetto, a ridosso della tenuta presidenziale di Castel Porziano. Le fiamme, partite da alcune sterpaglie, hanno mandato in cenere centinaia di metri quadrati di vegetazione. Una lunga colonna di fumo si è alzata dal sottobosco e si è resa visibile fino a Ostia. L'allarme alla centrale operativa di Pantano, dove c'è il pronto intervento della protezione civile e del servizio giardini, è scattato intorno a mezzogiorno. Un'ora critica soprattutto per le alte temperature che si stanno registrando in tutta Italia in queste settimane. Ieri, la colonnina di mercurio sul litorale romano segnava più di 26 gradi e solo la circostanza che non ci fosse vento ad alimentare le fiamme ha permesso di limitare i danni. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e due elicotteri della protezione civile. I velivoli dell'anti-incendio hanno fatto rifornimento in mare al largo di Ostia. Ci sono volute oltre due ore per avere ragione delle fiamme. I soccorsi impegnati sul fronte fuoco sono stati coadiuvati dai mezzi dall'alto. Stessa dinamica degli episodi precedenti. È da lunedì scorso che Castel Fusano continua a bruciare. Ieri le fiamme sono divampate a ridosso della Cristoforo Colombo, poche ore prima in via Scuderi all'Infernetto dove il fuoco ha lambito le abitazioni. Al vaglio degli investigatori ci sono alcuni particolari che ora sono oggetto di indagine. In primis, la scelta dei luoghi. I punti di innesco delle fiamme non sono su aree di passaggio, ma spesso in posti difficilmente raggiungibili. Poi, c'è l'orario: gli incendio scoppiano la mattina presto, a dimostrazione dell'intenzione di voler colpire. In tutti i casi, secondo gli inquirenti, è evidente la matrice dolosa.

LE CAUSE
I carabinieri forestali, alla luce dell'ennesimo rogo (si tratta del terzo in dieci giorni) hanno inviato un'informativa alla Procura. I pm hanno aperto un fascicolo su Castel Fusano: troppi atti dolosi in un lasso di tempo ristretto. È questo il particolare che ha spinto i magistrati di piazzale Clodio a vederci chiaro. L'ipotesi degli investigatori resta quella di un'unica cabina di regia dietro gli incendi. Da stabilire se l'azione di un singolo piromane o piuttosto quella di un'organizzazione: una banda che potrebbe avere un piano criminale ben preciso contro il parco della riserva del litorale romano. Intanto, dal X Municipio arrivano le contromisure da adottare. L'amministrazione di via Claudio è al lavoro per il potenziamento del personale impiegato nella centrale operativa di via del Martin Pescatore in zona Pantano. Un presidio, realizzato nel cuore della pineta a seguito del devastante incendio del 2000, dove sono collocati schermi e telecamere per monitorare gli oltre 900 ettari di Castel Fusano. «Abbiamo chiesto al Campidoglio - spiegano dal X Municipio - l'invio di alcuni rinforzi vista la particolare emergenza». La giunta Raggi, però, è in difficoltà. Gli interventi per incrementare il servizio anti-incendio capitolino sono stati solo annunciati dal capogruppo M5S in Campidoglio, Paolo Ferrara. Fermi a oggi su uno dei tanti post dei social network.

GLI ANNUNCI
Nella realtà, la sala operativa di Pantano continua a essere a mezzo servizio. Il controllo della pineta avviene dalle 8 alle 21, mentre resta scoperta l'intera fascia notturna, la preferita peraltro dai malintenzionati. Basti pensare che i roghi della settimana scorsa sono stati appiccati nelle prime ore della mattina. Basta appiccare anche il fuoco alle 7 per avere oltre un'ora di vantaggio sui soccorsi.