Roma, il liceo Virgilio diventa discoteca. In serata terminata l'occupazione

Roma, il liceo Virgilio diventa discoteca. In serata terminata l'occupazione
di Marco Pasqua
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Sabato 21 Ottobre 2017, 08:10 - Ultimo aggiornamento: 22 Ottobre, 09:59

Ingresso 5 euro, consumazione alcolica inclusa (un bicchiere di birra o vino). Benvenuti nella disco-Virgilio di via Giulia, free entry per gli occupanti, gli esterni devono pagare. Si chiude con un mega-party, anticipato a venerdì notte, l'esperienza di quel gruppo minoritario di studenti che ha deciso, domenica scorsa, di interrompere le lezioni nello storico liceo fino a questa sera quando, dopo una lunga mediazione con la preside Alfano e la Questura, l'edificio è stato liberato.
 

 

Un manipolo di alcune centinaia di giovani, capitanati da diversi ex nostalgici delle atmosfere da occupazione, si era introdotto nella scuola rompendo una finestra. Giorno dopo giorno, quei 400 si sono ridotti ad 80 irriducibili, che tra party, lanci di sedie e fumogeni agitati in cortile, hanno trascinato questa esperienza fino all'ultimo goccio di birra a disposizione. E così, dopo che la preside, Carla Alfano, giovedì pomeriggio si era recata in commissariato per richiedere lo sgombero della struttura, i protagonisti di questa azione hanno scelto di anticipare ad oggi pomeriggio la liberazione della scuola. In serata, come annunciato sui loro canali social, sono usciti con zaini, tende e materassi, con i quali hanno trasformato il terzo piano in un dormitorio aperto a tutti.
 


SAVAGE PARTY
Poche ore prima avevano dato vita al Virgilio Savage Party: inizio ore 22 di venerdì e conclusione selvaggia alle 4 di mattina, con buona pace dei residenti. Djset trap/hip hop con alcuni volti storici dell'area antagonista, dalle 2 la musica diventa techno. Alcol per tutti, maggiorenni e minorenni. Il passaparola sui social si è esteso a tutte le scuole, la partecipazione ha abbracciato molti giovanissimi (tanti anche incuriositi dalle cronache dei festini alcolici). «Sarà una Sodoma e Gomorra», scherza (neanche troppo) un docente. «Hanno trasformato il liceo in un locale della movida», si sfoga la preside, che, insieme alla polizia, non ha potuto far altro che assistere all'ultimo atto di un'azione contestata dalla stragrande maggioranza dei genitori e degli alunni.

IL FRONTE DEI CONTRARI
«Siamo pronti a ritirare i nostri figli da questa scuola», avevano detto nei giorni scorsi alcuni padri. Ma anche gli ex insegnanti hanno fatto sentire la loro voce. «Un tempo il liceo classico Virgilio di Roma fu istituto, dove gli studenti maturavano e studiavano ha scritto, ieri, Giancarlo L. - Lo posso ben dire, visto che per sedici anni ho avuto l'onore e l'onere di insegnare nell'allora tempio culturale di via Giulia. Le immagini presentate sul Messaggero denotano un liceo okkupato, terra di nessuno, habitat di sballo, degrado, barbarie, vandalismo, ignoranza ed alienazione militanti».

Eppure gli studenti difendono questa occupazione, perché sostengono di aver posto «le basi di una protesta comune con tutte le componenti della nostra scuola» e «di aver coinvolto molti altri istituti in una lotta che riguarda tutti». Quel che è certo è che ora bisognerà iniziare la conta dei danni: alcuni testimoni hanno riferito di banchi lanciati per le scale («perché in questo modo avrebbero potuto dimostrare che la scuola necessitava di più fondi per la ristrutturazione delle aule», racconta un 14enne che ha preso parte ad uno degli eventi). Questa sera i titoli di coda di una vicenda che in molti, in via Giulia, vogliono dimenticare in fretta.

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