Roma, Marra torna libero: il tribunale del Riesame revoca obbligo di firma e di dimora

Roma, Marra torna libero: il tribunale del Riesame revoca obbligo di firma e di dimora
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Venerdì 12 Gennaio 2018, 22:58 - Ultimo aggiornamento: 13 Gennaio, 18:10
Dopo il rinvio a giudizio per la vicenda nomine, l'ex braccio destro della sindaca Virginia Raggi, Raffaele Marra, arrestato nel dicembre 2016 per corruzione in un altro procedimento, torna libero. Lo ha deciso il tribunale del Riesame di Roma, accogliendo un'istanza presentata dai difensori dell'ex vicecapo di Gabinetto del Campidoglio. I giudici hanno fatto cadere le misure cautelari dell'obbligo di firma e del divieto di espatrio. L'inchiesta è quella che ha portato sul banco degli imputati Marra insieme all'imprenditore Sergio Scarpellini. L'ex braccio destro della sindaca è stato scarcerato lo scorso aprile e in luglio ha lasciato anche gli arresti domiciliari.

Per la pm Barbara Zuin, titolare del fascicolo, Marra avrebbe ottenuto da Scarpellini due assegni circolari - intestati a sua moglie - e avrebbe utilizzato il denaro per acquistare una casa in via dei Prati Fiscali. In cambio, si sarebbe messo "a disposizione" del costruttore, vendendo la sua funzione pubblica. Il processo, che è arrivato alle battute finali, rischia di andare per le lunghe: il dibattimento è sospeso almeno fino ad aprile, a causa delle cattive condizioni di salute di Scarpellini.

Nei giorni scorsi, Marra è finito di nuovo sul banco degli imputati, nell'ambito di un'inchiesta che coinvolge anche la sindaca Raggi.
L'ex braccio destro è accusato di abuso d'ufficio, per aver partecipato alla procedura di promozione del fratello Renato, nominato capo dal dipartimento Turismo. La Raggi, invece, è accusata di falso, per aver dichiarato alla responsabile Anticorruzione del Comune di aver deciso la promozione in totale autonomia e che Marra avesse avuto solo un ruolo meramente compilativo. A smentirla, per la procura, alcune chat acquisite dagli inquirenti. Il processo a carico di Marra inizierà in aprile. La Raggi, che ha scelto di essere giudicata con rito immediato, sarà invece sul banco degli imputati in giugno, dopo le elezioni.
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