L'ironia viaggia veloce sui social e in un attimo gli atleti super-allenati della Roma-Ostia non per sport ma per raggiungere luoghi di studio e lavoro a bordo di auto, moto ma anche della stracolma linea bus 070, rilanciano e commentano: «Ah be' sicuro», «da domani tutti a piedi, si fa prima». E ancora: «Comunque se era la Ostia - Roma ci metteva di più pure lui».
Ironia sì, ma tanta amarezza e disagi. Mancano le infrastrutture (sottopassi e bretelle), persino la sincronizzazione dei semafori sulla Colombo è calcolata male (basterebbe aggiornare i software con i tempi dettati dai vigili del Gpit, gli unici a fare il miracolo di fluidificare il traffico quando sono presenti agli incroci, e ottenere l'onda verde) e così i cittadini di Axa, Acilia, Casalpalocco e Infernetto rischiano ogni giorno di restare intrappolati in code e ingorghi giganteschi. Con tempi biblici per percorrere pochi chilometri di strada o addirittura solo per immettersi sulla fettuccia dalle vie interne ai quartieri.
In pochi giorni i cittadini del gruppo "la voce della Colombo" avevano raccolto migliaia di firme per chiedere che il Comune prendesse provvedimenti per la viabilità di quest'angolo verde di Roma in continua espansione, arrivando persino a reclamare con forza che il presidio della polizia locale non venisse mai meno. Anche per la maratona sono state schierate decine di giubbe blu lungo la strada, le stesse che monitorano silenti i social per capire come e quando intervenire. Per sabato 18 alle ore 15 il comitato dei cittadini ha convocato un'assemblea all'Infernetto (in via Antonio Lotti 249), all'ordine del giorno la viabilità fai-da-te senza infrastrutture. La corsa - a ostacoli - per i pendolari del litorale continua.
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