Roma, caso rifiuti, imbarazzo M5S: «L'impianto di Ostia attivato senza avviso»

Roma, caso rifiuti, imbarazzo M5S: «L'impianto di Ostia attivato senza avviso»
di Alessia Marani e Mirko Polisano
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Venerdì 5 Gennaio 2018, 08:04 - Ultimo aggiornamento: 6 Gennaio, 12:02

I rifiuti di Roma non sono ancora partiti per l'Emilia Romagna ma in compenso sono già arrivati sul litorale dove il tritovagliatore di Ostia Antica è stato attivato, ma senza nessuna comunicazione preventiva al X Municipio. La presidente grillina Giuliana Di Pillo e il suo assessore all'ambiente Alessandro Ieva fino all'altro ieri erano all'oscuro di tutto. È quanto trapela dagli ambienti M5S e tra i pentastellati non tutti avrebbero gradito il modus operandi di Campidoglio e Ama. Appena firmato l'accordo infraregionale per il via libera al trasferimento dei rifiuti in Emilia Romagna, dal Nord si sarebbero levati i primi scudi, c'è chi nelle file grilline avrebbe storto il naso di fronte all'olezzo dei rifiuti in arrivo da Roma. Così nel frattempo si stanno tentando altre strade, come quella a parità di costi di trasporto più conveniente, del maggior conferimento nelle più vicine discariche abruzzesi. Ma per aumentare i quantitativi serve una delibera ad hoc della regione Abruzzo, non ancora firmata.

LE PROTESTE
La messa in funzione del tritovagliatore a Ostia, dunque, rappresenta in questo contesto una boccata d'ossigeno. Erano già diverse ore che il macchinario lavorava i rifiuti nel silenzio, ma appena è arrivata la telefonata (a giochi fatti) Ieva e Di Pillo si sono precipitati nell'impianto di viale dei Romagnoli per capire cosa stesse accadendo. Non senza imbarazzo, perché quando Il Messaggero anticipò a giugno il via libera all'impianto di Ostia, il capogruppo M5S in Comune e lidense Paolo Ferrara, si affrettò a negare pubblicamente. In un post su Facebook Di Pillo ha spiegato che l'attivazione del macchinario è stata necessaria, ammettendo la situazione di emergenza rifiuti in cui sta sprofondando Ostia e il suo entroterra. Pronti alle barricate i cittadini. «È una presa in giro - dice Gaetano Di Staso, abitante nel quartiere Saline - non vorremmo che qui poi venissero convogliati tutti i rifiuti della Capitale con la solita scusa della emergenza. E poi ci sono gli scarti che restano a terra e che nessuno raccoglie». Ancora più dura la proloco: «Ostia Antica dovrebbe essere ricordata per gli scavi e le sue bellezze - dice il presidente Paolo Bondi - e non come il distretto dell'immondizia».

LO SCENARIO
Ma che cosa sta succedendo a Roma? Innanzitutto, il materiale lavorato dal tritovagliatore dovrà comunque essere portato in discarica e, quindi, sempre in Emilia dove il conferimento dei rifiuti potrebbe diventare non più procrastinabile nel giro delle 48 ore ossia quando nel weekend dell'Epifania si rischia la massima emergenza con i rifiuti ammassati nelle strade (a Torre Angela si sfiora l'emergenza sanitaria ormai). Per l'amministrazione M5S la questione rifiuti è un cane che si morde la coda. L'impianto mobile non autorizzato a Rocca Cencia per le proteste dei cittadini è stato invece attivato a sorpresa a Ostia. Il tmb di Guidonia, appena autorizzato, resta inutilizzato. Qui il sindaco grillino Michel Barbet nella campagna elettorale è stato chiaro: «Non diventeremo la pattumiera di Roma». E il 12 gennaio c'è un altro scoglio: l'assemblea dei 92 sindaci della Saf, la Società ambiente Frosinone, che dovranno decidere se e in che quantità continuare a ricevere i rifiuti dalla Capitale.

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