Roma, preso a bottigliate per aver chiesto di non fare pipì davanti ai bimbi. «Quell'uomo era una furia, ed è già libero»

Manuel, aggredito a Pineta Sacchetti
di Laura Bogliolo
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Mercoledì 28 Settembre 2016, 07:58 - Ultimo aggiornamento: 30 Settembre, 13:54

«Quell’uomo era un furia, ho provato a scappare, mi ha rincorso e picchiato con due bottiglie di birra, gli ho semplicemente chiesto di non fare i bisogni davanti ai bambini. Ma lui è impazzito. E ora è già libero, mia moglie ha paura. Se fosse accaduto a una donna non so come sarebbe finita». Il capo fasciato, una benda stringe la tempia, mostra il referto del pronto soccorso: l’occhio sinistro è mezzo chiuso, sullo zigomo un evidente ematoma. Martedì seduto nel giardino di casa sua, sembrava appena uscito da un incontro di wrestling Manuel Carassanesi, 29 anni, papà di due bimbi di 5 e 3 anni, magazziniere. Ma qui, al Trionfale, se si viene pestati è per «proteggere la propria famiglia», per non far assistere ai figli e agli altri bimbi della zona allo scempio dei bisogni fatti in mezzo alla strada. Il pratone si trova su un strada di passaggio, su via della Pineta Sacchetti, confina con il giardino dell’abitazione della vittima ed è poco distante da una scuola. Un’altra aggressione a pochi giorni dal pestaggio di Maurizio Di Francescoantonio in metro. Stavolta la vittima ha chiesto a un senzatetto di nazionalità senegalese di non fare i bisogni davanti a bambini. L'arresto all'aggressore è stato convalidato, ma non c'è reclusione. Solo il divieto di dimora a Roma. 

Manuel Carassanesi, 29 anni, cosa è accaduto lunedì?
«Stavo parcheggiando l’auto davanti casa in via della Pineta Sacchetti, ero con mia moglie, i nostri due figli di 5 e 3 anni erano in casa con la nonna. Abbiamo visto quell’uomo nel prato davanti casa nostra che per l’ennesima volta stava facendo i bisogni...non solo pipì... Era davanti alle finestre. C’erano anche altri bimbi sul pratone. Mi sono avvicinato e gli ho detto: “Questo non è un bagno, ci sono dei bambini in casa e in strada, non fare pipì e i bisogni qui”».

Come ha reagito l’aggressore?
«Ha raccolto due bottiglie di birra dal prato e ha iniziato a inseguirmi, era una furia. Mia moglie con l’auto ci ha seguiti, sperava di poter fare da scudo tra me e l'aggressore, ma non ci è riuscita».

Ha provato a difendersi?
«Ho tentato di raccogliere un bastone, ma non ci sono riuscito, quell'uomo mi ha dato bottigliate in testa e sul corpo, poi sono arrivate alcune persone attirate dalle grida di mia moglie e l’aggressore è fuggito. Poco dopo la polizia lo ha rintracciato e arrestato».

C’erano stati altri episodi?
«Nel quartiere lo conoscono tutti: è un senzatetto che da tempo abita in quel prato e girovaga per il quartiere, anche altre persone gli avevano chiesto di non fare i bisogni in strada. Ho anche installato una rete sulla recinzione di casa per non fare vedere lo scempio ai miei bimbi. Aveva creato una baracca nel prato e i vigili un anno fa l'avevano rimossa. Ora mia moglie ha paura: ci hanno detto che tra qualche ora quell’uomo sarà già libero, gli hanno imposto il divieto di dimora a Roma. Ma chi controlla?».

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