E ribadiscono che «L'itinerario del corteo scelto quest'anno, è stato definito mesi fa, senza contrapposizioni di parte». Si vendono anche molte bandiere dei sindacati. Tra le tante sigle anche quelle del circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, della Funzione pubblica Cgil di Roma e Lazio, bandiere della pace, della Fiom, di Rifondazione comunista. In testa al corteo (con lo striscione dell' Anpi con una semplice scritta: «Partigiani»). Ci sono due partigiani, Tina Costa, che non si è mai persa una manifestazione, e Modesto di Veglia, che hanno ribadito l'importanza di ricordare il 25 aprile: «Il nostro paese, pur avendo raggiunto traguardi importanti, ancora molto di là dal professarsi libero e indipendente nel pensiero. Ma siamo contenti della risposta giovanile, perchè saranno le nuove generazioni che si faranno portatrici della memoria di una data storica fondamentale per l'Italia». La peculiarità è l'altissima presenza di giorvani. Tanti i giovani, presenti, consapevoli delle ragioni di questa giornata.
La sindaca Virginia Raggi è intervenuta a Porta San Paolo. In tanti hanno salutato la prima cittadina con applausi e richieste di selfie, al grido "Ciao Virginia!". Quando la sindaca è salita sul palco, però, all'ombra della Piramide Cestia, insieme agli esponenti dell'Anpi, non sono mancati momenti di contestazione, come quando un gruppetto di manifestanti dalla piazza ha cominciato a fischiare e a gridare, mentre la Raggi parlava: "Buffona, buffona". Poco prima, a chi le chiedeva se in questa particolare giornata di manifestazioni separate per la cerimonia del 25 aprile si fosse trovata in imbarazzo, Virginia Raggi ha risposto: «Nessun imbarazzo, abbiamo partecipato con tutte le organizzazioni».
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