Sicurezza, tensioni tra sindaco e prefetto
Marino: la gente deve poter uscire

Sicurezza, tensioni tra sindaco e prefetto Marino: la gente deve poter uscire
di Simone Canettieri e Fabio Rossi
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Sabato 28 Giugno 2014, 07:51 - Ultimo aggiornamento: 11:25
Il cortocircuito, l’ultimo di una lunga serie, tra Comune e Prefettura scatta gioved notte.

Il sindaco Ignazio Marino esce dopo cena per un incontro al circolo Pd di San Lorenzo; intanto il suo vice Luigi Nieri passa la serata in trasferta al Pigneto. Il tour dei due diventa un viaggio nell’esasperazione dei residenti: «Pusher, siringhe per strada, alcol venduto a tutte le ore nonostante le ordinanze comunali». E così ieri mattina, appena parcheggiata la bici fuori dal Campidoglio, il sindaco attacca a testa bassa: «Io sono esasperato per l’assenza di forze dell’ordine in questi due quartieri, così come a Trastevere». Premessa e poi affondo a Giuseppe Pecoraro, prefetto di Roma: «Non sono uno sceriffo, ma il prefetto deve assolutamente garantire che le persone possano uscire di casa». Segue una telefonata tra i due, partita dall’ufficio al primo piano di Palazzo Senatorio. I convenevoli, per una volta, vengono a pie’ pari saltati.



L’INTERVENTO

Intanto alle 11 di ieri mattina scatta il blitz al Pigneto: 170 uomini delle forze dell’ordine si mettono a scandagliare vie, case e locali sensibili. Il bilancio parlerà di due arresti e di una sfilza di denunce. Ma si capisce che lo scontro tra sindaco e prefetto è totale quando dal Campidoglio in serata fanno uscire una dichiarazione che suona così: ringraziamo le forze dell’ordine per il blitz, ma la sicurezza va garantita sempre. Nemmeno a dirlo: il primo cittadino non molla la presa.



LA STRATEGIA

Tanto che nel pomeriggio si muove su due fronti: prima chiede un incontro urgente a Pecoraro poi allo stesso tempo fa sapere che vuole vedere entro 72 ore anche il ministro dell’Interno Angelino Alfano per parlare di sicurezza a Roma. E quindi di Pecoraro, che nelle intenzioni di Marino andrebbe sostituito dal Governo, visto che venne nominato dall’esecutivo Berlusconi con la giunta Alemanno. Dietrologia? Può essere, di sicuro è facile capire che non finirà così. Anche perché i due, Pecoraro e Marino, da un anno a questa parte hanno avuto a che dire più di una volta. Un po’ di storia recente: il 3 agosto il sindaco inaugura la pedonalizzazione dei Fori con il presidente della Camera Laura Boldrini, ma si trova in mezzo a ben due contestazioni. «Chi li ha fatti arrivare fin qui?», si sfoga e si dà una risposta il chirurgo dem. Il giorno dopo Berlusconi viene condannato, scatta la manifestazione di Forza Italia e sono di nuovo scintille con il prefetto per il parcheggio dei bus pro-Silvio e il palco. E i rapporti, istituzionali ma gelidi, da quel giorno continuano a intervalli regolari fino al piano Roma Sicura annunciato da Alfano, la cui attuazione spetta alla Prefettura. «Aspettiamo ancora risultati», notano maligni dal Comune.
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