LE VEDETTE
Lo vedi quello in bicicletta? Vende eroina. Chi conosce ogni angolo di questi portici si presta a fare da guida nel viaggio nel rione dove si è spostato lo spaccio del Pigneto e San Lorenzo. Quel tipo prende i soldi e poi manda i ragazzetti a consegnare le dosi nei corridoi della metro. Qui, in via Principe Amedeo c'è un mercato, si vende tutto quello che non si può vendere. Droga, roba rubata, portafogli e telefoni appena scippati nella metro o in piazza. Arrivano i vigili e tutti spariscono, se ne vanno i vigili e tutti tornano a vendere. Quello lì, davanti al negozio, è un ricettatore. Meglio i ricettatori dei pusher. Quell'altro vende crack. E il tizio all'angolo con lo zainetto coca e hashish. Vedi, stanno fermi ad aspettare con il cellulare in mano. Dopo le 5 chi passa da qui rischia la vita. Via Ricasoli, solo africani che aspettano, le spalle al muro. Via La Marmora, c'è il tipo con i capelli rasta che passa accanto a un altro pusher e gli lascia in mano una bustina. I tre appoggiati alle inferriate dei giardini fanno finta di bere ma sono le vedette. Avvisano gli altri quando ci sono i clienti. Ce ne sono tanti con i cartoni di vino appoggiati sui muretti.
Nei giardini non c'è più un pallone, una bicicletta, un anziano seduto alla panchina, una signora con la busta della spesa, e dire che erano scene di qualche anno fa. Adesso si incontrano solo spacciatori, ad ogni angolo. E i vialetti si attraversano di fretta, con inquietudine.
IL DISAGIO
«Qui siamo a rischio Macerata, se non si sbrigano a fare qualcosa», Giuseppe Longo, farmacista, lotta da anni per strappare piazza Vittorio al declino e adesso dice di essere stanco. «C'è un solo modo per risolvere questa emergenza: un presidio dell'esercito. Due militari andrebbero piazzati davanti all'Ambra Jovinelli, altri due in via Principe Amedeo e un paio a ogni ingresso dei giardini. Non vedo altra soluzione». Dov'è il Comune? Dov'è il primo Municipio?, si chiede. Questa è una Roma di periferia, tant'è abbandonata. Sono stati stanziati due milioni e mezzo per il restyling dei giardini di piazza Vittorio, il piano è stato approvato il 27 agosto del 2015 nell'ambito degli interventi per il Giubileo. Nell'aprile del 2017 è partita la gara ma non è ancora stata assegnata, la commissione rinviata tre volte per «motivi organizzativi».
E qui i residenti si sentono soli a combattere. «A più di 70 anni mi ritrovo a fare la poliziotta», Nana è la fioraia storica. «Io e mio marito Peppe stiamo qui a salvare la gente». All'ora di pranzo ha fatto tre giri della piazza, per controllare. Vede quelli che si prendono a bastonate e chiama le forze dell'ordine, scippano qualcuno vicino al suo chiosco e corre Nana, una ragazza aggredita nel giardino urla e la fioraia la soccorre. «Quante ne ho messe di firme». Ora è nella rete Esquilino Vivo e tutte le domeniche, con attori e registi, sta ai giardini, a presidiare. «Dentro i portoni abbiamo le telecamere. Ma come stiamo vivendo? Qui succede di tutto, ma poi a quelli non gli fanno niente e a noi ci massacrano di multe per qualsiasi sciocchezza. Questa è l'ultima vergogna». Lo stupro della clochard. «Ormai siamo alla guerra tra poveri», Luca Della Valle ha un bar sotto i portici. «Colpa della mancanza di sicurezza, ci vogliono telecamere ovunque». Sul suo telefonino centinaia di messaggi della chat dei residenti, anche lui è del comitato. Ieri pomeriggio flashmob di Fdi, domani alle 18 presidio di Casapound, all'angolo con via Carlo Alberto, «questa è una terra di nessuno».
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