I RICAVI
La struttura guidata da Raffaele Cantone esprime dubbi anche sui ricavi delle strutture: 1.200 euro in due anni, secondo le stime del X Municipio, Una cifra che «suscita forti perplessità» nell'Anac, visto che «la spiaggia libera di Ostia Lido è molto frequentata e si può ipotizzare che, anche per una singola stagione balneare, il ricavo per il solo noleggio degli ombrelloni ed il servizio di somministrazione degli alimenti nei chioschi sulla spiaggia possa ampiamente superare il valore di 1.200 euro». A ciò si deve aggiungere, è scritto ancora nella delibera, «che negli atti di gara relativi all'affidamento dei servizi connessi alla balneazione sulle spiagge libere del litorale di Roma Capitale non vi è alcuna indicazione in merito al valore della concessione». Il dato sul valore complessivo della concessione, quindi, è risultato assente, mentre quello sui ricavi è ritenuto fortemente sottostimato. Durante la gara, tra l'altro, alcuni concorrenti furono esclusi per aver reso false dichiarazioni sul possesso dei requisiti. Ma all'Anac non è poi stata trasmessa alcuna comunicazione sulle esclusioni, che avrebbe tra l'altro consentito di inserire queste società nel casellario informatico dell'Autorità.
L'ITER
Il bando precedente, varato all'epoca della giunta di Gianni Alemanno, era stato bloccato da Ignazio Marino a novembre del 2013, dopo che l'allora direttore amministrativo, l'avvocato Rodolfo Murra, aveva individuato una serie di irregolarità. La gara successiva, finita adesso nel mirino dell'Anac, era stata un percorso a ostacoli, tra ricorsi alla giustizia amministrativa e demolizioni di chioschi abusivi. Il Municipio X, attualmente commissariato per infiltrazioni mafiose, è al lavoro per indire una nuova gara pubblica, che dovrà affidare la gestione di sei chioschi del lungomare di ponente e di quattro spiagge libere attrezzate.