Terrorismo, piano sicurezza per Roma: protezione per 4mila obiettivi

Terrorismo, piano sicurezza per Roma: protezione per 4mila obiettivi
di Lorenzo De Cicco
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Lunedì 21 Agosto 2017, 07:44 - Ultimo aggiornamento: 22 Agosto, 07:41

Capitale controllata, ma non militarizzata. L'input del Viminale è chiaro. E su questa scia si muovono Prefettura e Questura. Anche se, attentato dopo attentato, la lista degli obiettivi sensibili della Città eterna diventa sempre più lunga. Dopo gli attacchi sulla Rambla di Barcellona e a Turku in Finlandia, l'elenco dei siti sotto sorveglianza, tra Roma e provincia, conta ormai quasi 4mila indirizzi. Erano 1.400 prima che iniziasse il Giubileo. Significa che nello spazio di due anni i possibili obiettivi tenuti sotto controllo dalle forze dell'ordine sono triplicati. «Nessun Paese, neanche l'Italia, può sentirsi al riparo dalla minaccia terroristica», ha detto ieri il premier Paolo Gentiloni. E sicuramente Roma è un caso speciale. Finora, come ha sottolineato dalle colonne di questo giornale il prefetto Paola Basilone, dai jihadisti sono arrivate solo minacce generiche. «Ma Roma è la Capitale, ovvio che sia un obiettivo oggettivamente importante». Ecco perché il livello di allerta rimane alto.

I siti messi sotto tutela dai militari dell'Esercito con i presidi fissi sono oltre 160. Ambasciate - da Villa Medici, sede della diplomazia francese, alle ambasciate di Spagna e Stati Uniti - ma anche scuole internazionali, tribunali, stazioni di ferrovie e metro, sedi di compagnie aeree di paesi sensibili. Oltre ai luoghi di maggiore interesse turistico: dal Colosseo a piazza Venezia, da piazza di Spagna al Pantheon, ovviamente San Pietro e tutta l'area intorno alle Mura Vaticane, che si ritrova con la viabilità rivoluzionata già dall'inizio dell'Anno Santo della Misericordia.

IN CAMPO L'ESERCITO
Dal Giubileo in poi sono presenti nella Capitale 2mila soldati dell'operazione Strade Sicure. Tutti gli altri indirizzi vengono monitorati con la cosiddetta vigilanza dinamica, i controlli a rotazione delle autopattuglie di Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza, con l'ausilio dei vigili urbani.

Cosa cambierà dopo gli attentati del 17 agosto? Il ministro dell'Interno, Marco Minniti, ha detto chiaramente che «di fronte a questo tipo di minaccia possiamo soltanto intensificare il controllo del territorio». Insomma, le città non verranno militarizzate, Capitale compresa. Il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza convocato l'altro ieri dal prefetto Basilone ha deciso di intensificare la sorveglianza in alcune zone. Le pattuglie a Fontana di Trevi, ha fatto capire il prefetto, non sono sufficienti rispetto al via vai di turisti che ogni giorno si accalca davanti alla vasca di Palazzo Poli. Ecco perché qui aumenteranno gli uomini delle forze dell'ordine, così come in via del Corso e ai Fori Imperiali. Per queste strade il Comune pensa a percorsi a zig zag: i tecnici dei Trasporti stanno studiando tracciati in stile chicane (ma senza barriere di cemento) per evitare che i camion possano guadagnare velocità pericolose, come successo giovedì sulla Rambla.

MOVIDA BLINDATA
Il Comitato ha deciso di aumentare i controlli anche nelle piazze della movida, dove sono stati firmati protocolli ad hoc con pub e discoteche. Verrà rafforzata la vigilanza in piazza Trilussa, crocevia dei divertimenti trasteverini by night. Anche al Pigneto, nell'area pedonale, verrà irrobustito il contingente delle forze dell'ordine. Mentre i vigili urbani metteranno in campo operazioni anti-assembramento a Santa Maria in Trastevere e alla Fontana dei Catecumeni ai Monti. E fino alla fine dell'estate saranno sorvegliate speciali le passeggiate balneari: dal lungomare di Anzio e Nettuno al lido di Ostia.