Finlandese stuprata a Roma, testimoni: «Urlava e piangeva, l'abbiamo soccorsa. Questa è una strada pericolosissima»

Finlandese stuprata a Roma, testimoni: «Urlava e piangeva, l'abbiamo soccorsa. Questa è una strada pericolosissima»
di Laura Bogliolo
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Martedì 12 Settembre 2017, 09:32
«Gridava, piangeva, credevo che fosse stata derubata e invece continuava a ripetere sexual abuse, abuso sessuale». Sono le cinque del mattino di sabato scorso, la ragazza finlandese, 20 anni appena, stuprata da poco si trova davanti al pub Yellow di via Palestro. Piange, si dispera, chiede aiuto. Le sue urla risuonano in una strada deserta. A soccorrerla è un cameriere della birreria frequentatissima dai turisti e dai tanti studenti che a rotazione soggiornano nel vicino ostello. Ed è anche per loro che il pub tira l'orario a lungo, fino quasi all'alba.

Sarà uno dei camerieri del locale ad assistere nei primi momenti la giovane, arrivata da pochi giorni in Italia per lavorare come baby-sitter, avvertendo subito le forze dell'ordine. «Il mio collega, quello che poi l'ha soccorsa e ci ha raccontato tutto ricordava ieri Alan, un altro cameriere del pub, nel ripercorrere ciò che è accaduto nella notte tra venerdì e sabato credeva che la giovane fosse stata derubata e invece era successo qualcosa di molto peggio».

Venerdì sera la giovane finlandese aveva trascorso qualche ora nel pub Yellow con un'amica. Al termine della serata, fuori dal locale aveva cercato invano un taxi. Un bengalese di 22 anni che le autorità rintracceranno poche ore dopo, arrestandolo per lo stupro della giovane le si avvicina offrendole un passaggio. La ragazza, colpita dal fare gentile dell'uomo, decide di salutare l'amica e seguirlo. Ma nel tragitto verso la presunta auto di quello che poi si rivelerà il suo aguzzino, viene prima colpita e poi violentata. Una zona di Roma quella che abbraccia il pub Yellow che molti residenti non esitano a definire: «pericolosissima».

A pochi passi dalla stazione Termini, crocevia di illegalità. Nella zona da tempo c'è una banda di stranieri che si riunisce ogni sera fino all'alba a un angolo di via Palestro: beve e tenta di derubare i passanti. «Qui è pericolosissimo aggiunge ancora Alan, che mostra una bomboletta spray al peperoncino io sono un uomo e la sera ho paura a percorrere questa strada, vado in giro con delle protezioni, come questa bomboletta». Lui insieme ad altri camerieri del locale, venerdì notte ha seguito l'evolversi del dramma attraverso una chat «che abbiamo racconta ancora Alan e che condividiamo tra gli altri colleghi del locale per motivi di sicurezza».

Ad aiutare le autorità nel trovare lo stupratore della giovane, sono state le telecamere del pub. La giovanissima è stata violentata in via Monzambano, una strada isolata vicino a viale Castro Pretorio e distante dal locale poche centinaia di metri. Nella notte dell'orrore, mentre la giovane dopo la violenza cercava un aiuto, una coppia di residenti di via Monzabano ha sentito le grida e si è affacciata dalla finestra. «Ci scusi ma non abbiamo niente da dire», rispondeva ieri la famiglia ancora scossa. «Io purtroppo non ho sentito le grida raccontava ieri una vicina della coppia loro sono stati bravissimi, dei veri eroi, hanno subito chiamato la polizia e sono addirittura scesi in strada per cercare di aiutare la giovane».

I RESIDENTI
Molti tra i residenti se potessero, si trasferirebbero lontano. «Questa è una strada pericolosissima raccontava ieri Patrizia, residente di zona è isolata, ho una figlia di 18 anni e quando sta per rientrare a casa, ci sentiamo prima al telefono, scendo al portone per aspettarla o le vado in contro, anche solo per non farle attraversare il marciapiede senza nessuno». Ieri, dopo che la notizia dello stupro si è diffusa, via Palestro era sotto choc. «È spaventoso quello che è successo aggiunge ancora Marika, un'altra giovane che abita nel quartiere ho un cane e lo porto ai giardinetti di piazza Confienza, purtroppo sono sempre isolati». «Una volta conclude la giovane si è avvicinato un drogato con una siringa in mano e sono fuggita dalla paura». In questa piazza, alla fine di via Monzambano, sorge un accampamento di sbandati. E ieri sera poco prima delle 22.30 ancora grida, insulti e minacce: una lite tra senzatetto, due uomini contro una donna.
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