Vigili malati a Capodanno, multe annullate ai sindacati. L'ira del Garante: controsenso abnorme

Vigili malati a Capodanno, multe annullate ai sindacati. L'ira del Garante: controsenso abnorme
di Lorenzo De Cicco
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Giovedì 31 Marzo 2016, 19:24 - Ultimo aggiornamento: 2 Aprile, 10:59

Per le assenze di massa dei vigili urbani la notte di Capodanno del 2015, rischia di non pagare nessuno. Di certo non pagano i sindacati, dato che il Tribunale del Lavoro ha deciso di annullare la sanzione da 100mila euro che l'Autorità di Garanzia per gli scioperi aveva comminato a cinque sigle (Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fp, Csa-Ospol, Diccap e Sulpl) esattamente un anno fa. La multa, secondo la commissione d'inchiesta dell'Authority, era motivata dal fatto che «l’astensione degli agenti della Polizia municipale, formalmente imputata dagli interessati a malattia, permessi ex legge 104/1992 e legge 52/2000», fosse in realtà «una forma anomala di protesta, elusiva della disciplina dello sciopero nei servizi pubblici essenziali». Uno sciopero mascherato e illegittimo, secondo l'Autorità, «riconducibile anche alla responsabilita’ delle stesse organizzazioni sindacali».

Una decisione, quella del Garante, a cui la Uil aveva deciso di opporsi davanti al Tribunale del Lavoro. Che con una sentenza emessa martedì scorso, il 29 marzo, ha annullato le multe. Il giudice Fabio Baraschi, pur riconoscendo un numero molto elevato di assenze la notte di San Silvestro, «pari a circa il 66%» dei turni programmati, imputa il forfait di 767 agenti a «comportamenti individuali dei dipendenti che non possono essere ricondotti ad una astensione collettiva e devono essere oggetto di valutazione singola, caso per caso». E così, almeno a livello amministrativo, non ci saranno sanzioni. Secondo Marco Milani dell'Ugl, «a distanza di oltre un anno non si è arrivati a nessun provvedimento nei confronti dei colleghi accusati». Prosegue intanto l'inchiesta della Procura, che a metà febbraio ha chiesto il rinvio a giudizio del primo agente, accusato di avere presentato un falso certificato medico per attestare di avere donato il sangue proprio il 31 dicembre. In tutto gli indagati sono 148. Le accuse contestate vanno dal falso, alla truffa, all'accesso abusivo al sistema informatico.

Dopo la sentenza del Tribunale del Lavoro, intanto arriva la dura replica del presidente dell'Authority, Roberto Alesse: «Le sentenze come è noto non si commentano ma si rispettano. Tuttavia - dichiara Alesse al Messaggero - l'Autorità non può non manifestare una fortissima irritazione per il fatto che l'Avvocatura generale dello Stato non si sia costituita in giudizio a difesa dell'Autorità. All'Avvocatura avevamo mandato una memoria corposa. Non presentandosi davanti al giudice, è stato negato il principio del contraddittorio in sede di dibattimento processuale. Pensare poi che non sia successo nulla nella notte di Capodanno è qualcosa di abnorme, un controsenso che prima o poi qualcuno dovrà spiegare ai cittadini».





 

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