Roma, studentessa violentata a scuola, la compagna del prof: «Cosa penso delle accuse? Sembra una recita»

Roma, studentessa violentata a scuola, la compagna del prof: «Cosa penso delle accuse? Sembra una recita»
di Alessia Marani
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Mercoledì 17 Gennaio 2018, 07:47 - Ultimo aggiornamento: 19 Gennaio, 10:14
Antonella è una donna minuta, che sembra ancora più piccola e fragile al volante del suo Suv. La vita l'ha provata duramente, è vedova, ha perso l'ex marito, e ieri mattina le è piombato addosso un nuovo «incubo» come lo chiama lei: la polizia che arriva in casa, alla periferia di Marino, e arresta il suo compagno che le è accanto da tre anni, il professore Massimo De Angelis, accusato di un reato infame, di abusi su una liceale di 15 anni. Saliamo in auto, sediamo accanto, è buio. Inizia a parlare con un filo di voce.

Da donna e madre di una bambina di 10 anni, ne è sicura: «Sono accuse esagerate, la giustizia con i suoi tempi e i suoi modi stabilirà che Massimo non è il mostro che vogliono dipingere».

Chi lo vuole dipingere così?
«I media, la stampa e poi quella ragazzina...».

La conosce?
«Mai vista e nemmeno la voglio vedere».

Che cosa sa di lei?
«Che faceva il corso di teatro, che sa fare bene l'attrice... Ma non mi importa di lei».

Vuole dire che potrebbe avere recitato una parte?
«Non dico niente. Mi importa solo che venga fuori la persona qual è Massimo per davvero».

Chi è il professore De Angelis?
«Una persona onesta, integerrima, un grande insegnante amato e apprezzato da tutti, colleghi e studenti. Vede? Queste sono le foto di quando faceva il volontario in Africa, ha un cuore grande, è molto attivo nelle associazioni, gli vogliono tutti bene».

Ma è accusato di fatti gravi, allora che cosa è successo? Pare che avesse una sorta di relazione con la studentessa. Lo sapeva?
«Se io sapevo o no non cambia nulla e non voglio rispondere a questo genere di domande. So solo che le parole di una persona ne stanno massacrando un'altra. E non è ammissibile, perché Massimo è a pezzi e io sono distrutta per lui. Non è un delinquente, è una persona seria e, per questo motivo, so che sta soffrendo tanto, troppo. Ma la verità verrà fuori».

Quale verità?
«Se ci sono delle state colpe, saranno accertate. Ma tutto quello che ho letto su internet finora sono tante cavolate. Quello che è stato scritto è stato ingigantito per creare un mostro. Ma si sgonfierà tutto, solo che nel frattempo lui, la nostra famiglia, siamo precipitati in un incubo».

Pensa che il suo compagno abbia potuto perdere la testa per quella ragazzina? Quando è stato arrestato ai poliziotti ha detto Ho fatto una stupidaggine, ho sbagliato. A lei ha detto qualcosa?.
«No, a me niente. Mio marito, io lo chiamo così anche se formalmente non lo è, ne uscirà pulito. Spero solo che in carcere resista».

Teme per lui?
«Certo, sta male. È provato e spaventato dal carcere, l'avvocato si è raccomandato con le guardie penitenziarie di tenerlo a vista. Ma deve resistere perché è un padre di famiglia stupendo».
 
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