Virgilio, la lettera di un gruppo di genitori «Cara preside, noi stiamo con lei»

Virgilio, la lettera di un gruppo di genitori «Cara preside, noi stiamo con lei»
di Marco Pasqua
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Domenica 19 Novembre 2017, 12:08
Hanno paura di esporsi perché temono le rappresaglie di cui potrebbero essere vittime i loro figli. «Questo liceo andrebbe chiuso e bisognerebbe ripartire da zero», dicono alcuni dei genitori stanchi di leggere di bombe carta e spaccio di sostanze stupefacenti. Alcuni hanno deciso, in queste ore, di firmare una lettera di solidarietà che sarà inviata alla preside. Una missiva nella quale si prendono le distanze da Marco Luzzatto, presidente uscente del comitato genitori del Virgilio, che aveva minimizzato i recenti fatti di cronaca.

IL TESTO DEL DOCUMENTO
«Gentile Preside, le scriviamo, dopo aver letto le preoccupanti notizie sui mezzi di informazione relativamente a quanto accade nel nostro Liceo, per esprimerle il nostro sostegno e la nostra solidarietà, anche in riferimento alle sconcertanti dichiarazioni di un genitore (Luzzatto, ndr) - recita la lettera, firmata da M.L. a nome di un «nutrito gruppo di genitori» - Siamo molti amareggiati da quanto sta accadendo e dalle ripercussioni che i gravi fatti avvenuti ultimamente (e che assurgono a vere e proprie intimidazioni) portano alla Scuola. Il Liceo Virgilio vanta professionalità di altissimo livello, che chiedono e meritano soltanto di poter lavorare serenamente, nell'esclusivo interesse dei ragazzi. Come lei ben sa, la grande maggioranza degli studenti, quella che non osa esporsi per timore di rappresaglie, vorrebbe solamente portare a termine il proprio percorso di studi, senza doversi preoccupare di fattori esterni che mettono a rischio l'anno scolastico o di veri e propri atti di guerriglia, qualificati superficialmente da qualcuno come golardia, con la quale non hanno nulla a che fare». Nella lettera si evidenzia anche il clima di terrore che vige nell'istituto: «Moltissimi genitori, sovrastati da una minoranza rumorosa, non hanno potuto dire a chiare lettere ciò che pensano e cioè che fermo restando il diritto degli studenti ad esprimersi e manifestare, non è possibile continuare in questo modo, con iniziative che nulla hanno a che fare con la libera espressione, e che sconfinano nel vandalismo, nella violenza e nella prevaricazione. Di conseguenza, le esprimiamo il nostro più forte sostegno, e nel contempo le offriamo la nostra disponibilità a collaborare per ristabilire una situazione di sicurezza e legalità all'interno della Scuola».
 
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