Seguiranno, tra gli altri, 'Così dolce… così perversa' e 'Paranoia', tutti interpretati da Carroll Baker. Negli anni '70 la svolta: alternando thriller e poliziotteschi, Umberto Lenzi firma alcuni tra i film più apprezzati dai cultori del genere. Da 'Milano odia: la polizia non può sparare' (1974) a 'Napoli violenta' (1976), passando per 'Roma a mano armata' (1976) e 'Il cinico, l'infame e il violentò (1977), il regista crea quello che poi diventerà un duraturo legame artistico con Tomas Milian e contribuisce a lanciare Maurizio Merli, sempre impegnato nel ruolo del commissario duro e incorruttibile.
Proprio con Tomas Milian, Lenzi inventa il personaggio de Er Monnezza (presente ne 'Il trucido e lo sbirro' e 'La banda del gobbo', rispettivamente del 1976 e 1977), mentre nel 1980, con 'Mangiati vivi!', il regista torna ad esplorare l'altra tematica che ne contraddistinse la carriera, quella del cannibalismo, già affrontata nel 1972 con 'Il paese del sesso selvaggio'.
Il più estremo rimane senza dubbio 'Cannibal Ferox', del 1981, film tra i più censurati al mondo e alla lunga disprezzato dallo stesso Lenzi, che dichiarò di averlo diretto solo per questioni economiche.
Attivo, dietro la macchina da presa, fino al 1992 ('Hornsby' e 'Rodriguez - Sfida criminale') e venerato da sempre da Quentin Tarantino, Umberto Lenzi negli ultimi anni ha intensificato la sua produzione letteraria, firmando molti romanzi gialli, partendo da 'Delitti a Cinecittà' (Coniglio Editore, 2008) per arrivare fino al più recente, 'Cuore criminale', pubblicato nel 2015 con Golem.
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