Il commento Caos bagagli a Fiumicino, biglietto da visita per mister Hogan

di Paolo Graldi
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Mercoledì 6 Agosto 2014, 11:32 - Ultimo aggiornamento: 11 Febbraio, 18:29
Partire per la vacanza o per affari o semplicemente per lavoro senza bagaglio al seguito. Un bagaglio recuperabile chiss quando, un evento che si iscrive in modo indelebile nella memoria: è il disguido, il contrattempo, lo sgarbo che manda al macero, in un attimo, i sogni di un intero anno, accarezzati con tanti faticosi risparmi. Insomma, perdere il bagaglio, non sapere più dove si trovi e quando si potrà riaverlo, è una esperienza che marchia a vita il passeggero, lo infila nel frullatore delle ingiustizie subite, del maltrattamento senza colpe. Un disastro.



Per lui, povero passeggero incolpevole, che magari deve ricomprare tutto, ma molto anche per la immagine del Paese nei confronti dei concittadini, e moltissimo verso il mondo al quale chiediamo di venire qui, dove il bello è (quasi) dappertutto.

Come una bomba d’acqua improvvisa il meccanismo dei bagagli in arrivo e in partenza dal primo hub nazionale, Fiumicino, porta di Roma sul pianeta, si è improvvisamente inceppato. Carrelli fermi, stipati, al sole o sotto ripari improvvisati. Bagagli a terra, passeggeri in volo: una contraddizione in termini. Un danno anche per Adr, che gestisce l’aeroporto e che con questo guaio non c’entra nulla, ma vagli a fare i distinguo a chi viaggia e vedi che succede.



Comunque sia all’Aeroporti di Roma si sono subito rimboccati le maniche e, per ieri sera e per oggi, hanno messo a disposizione della compagnia di bandiera duecento unità a tempo pieno, una task force di addetti che si aggiunge a un certo numero di volontari per smaltire l’arretrato che si gonfia a dismisura. Adr teme un rimbalzo negativo anche sulla propria immagine di gestore aeroportuale, anche se è dalla parte di chi il torto lo subisce.

In queste ore è stato inviato un esposto al prefetto di Roma Pecoraro e per conoscenza alla autorità di pubblica sicurezza mentre viene anche valutato un esposto alla procura della Repubblica, per eventuali provvedimenti capaci di riportare alla normalità nella intricata faccenda, tanto più che l’Autorità preposta al controllo degli scioperi valuta che si possa ipotizzare una interruzione di pubblico servizio, considerate le modalità con cui si sta svolgendo lo “sciopero bianco”.



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