Traffico illecito di rifiuti, arrestato dirigente Ater: «Corrotto con una moto»

Nei guai anche un imprenditore, attualmente in carcere: spurgava gli alloggi popolari sversando illecitamente i liquami

Traffico illecito di rifiuti, arrestato dirigente Ater: «Corrotto con una moto»
di Laura Pesino
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Giovedì 27 Luglio 2023, 07:16 - Ultimo aggiornamento: 07:19

Tutto era nato da un'indagine sul traffico illecito di rifiuti, che nel 2021 aveva portato a otto arresti e a un sequestro di beni milionario. Ora arriva una seconda parte di quell'indagine, che svela anche episodi di corruzione che riguardano un dirigente dell'Ater di Roma in stretto rapporto con un imprenditore del settore dei rifiuti. L'operazione della polizia si è conclusa ieri con due nuovi arresti, il primo, quello del dirigente pubblico ai domiciliari, il secondo in carcere. Entrambi sono a vario titolo accusati di corruzione nell'esercizio della funzione, corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio e attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti.
Destinatario di una misura cautelare è ancora l'imprenditore che era già stato arrestato nel 2021, Giuseppe Borelli, 53 anni, originario di Cosenza e domiciliato ad Ariccia, già in passato colpito da interdittive antimafia e considerato "promotore, organizzatore e dirigente dell'associazione". Era lui, secondo la ricostruzione degli investigatori, a mettere a disposizione mezzi e strutture organizzative che consentivano di ottenere gli appalti per lo smaltimento dei rifiuti e di ricevere poi il denaro, senza tuttavia pagare gli oneri di uno smaltimento regolare.

Già nella prima inchiesta, partita da una denuncia della società Acea Ambiente, era emerso che la società riconducibile all'imprenditore si era aggiudicata l'appalto per l'affidamento del servizio di carico, trasporto e smaltimento di rifiuti liquidi dell'impianto di Aprilia e quella per i campi rom della Capitale, ma i rifiuti anziché essere trasportati e smaltiti verso discariche e impianti autorizzati venivano sversati all'interno del sistema fognario civile o interrati.

Un'attività questa che è stata documentata, con nuovi episodi, anche nella nuova indagine coordinata per appalti stipulati dalla stessa società con committenti pubblici di Roma e di Latina ma anche del Nord Italia, come Milano, Varese e Verbania. Con la complicità di altri indagati e con la falsificazione di centinaia di Fir- Formulari identificativi dei rifiuti, si è proceduto dunque a ulteriori sversamenti o interramenti in luoghi imprecisati del territorio.

I SOLDI PER LA MOTO

Ma le più recenti battute dell'inchiesta hanno portato alla luce anche altro, accertando almeno due episodi di corruzione del dirigente romano dell'Ater, che da ieri ai domiciliari. Gli investigatori hanno raccolto gravi indizi sul passaggio di due consistenti somme di denaro al funzionario pubblico: 8mila euro in contanti e poi il denaro utilizzato per l'acquisto di una motocicletta nuova, 23.251 euro. Si tratta del prezzo per l'illegittimo pagamento di un Sal (Stato avanzamento lavori) del valore di oltre 230mila euro, a favore della stessa società sottoposta poi a sequestro preventivo nel 2021, nell'ambito di un appalto per la fornitura dei servizi di spurgo fognature e manutenzione degli immobili di proprietà dell'Ater di Roma. Il credito era stato maturato in realtà da lavori effettuati da un'altra azienda, acquisita solo successivamente da quella incriminata. E l'intera operazione era avvenuta con l'avallo del dirigente. Come rileva il gip, tanto le pregresse attività quanto le nuove emerse ora, delineano dunque "uno spaccato di perdurante asservimento della funzione esercitata dal dipendente pubblico alle finalità private dell'imprenditore".
 

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