Roma, la crisi morde i cittadini e cala lo spreco di cibo. «Nel Lazio giù del 14%»

Ogni romano in media butta ancora 518 grammi di prodotti a settimana

La crisi morde i cittadini e cala lo spreco di cibo «Nel Lazio giù del 14%»
di Giampiero Valenza
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Domenica 5 Febbraio 2023, 10:03 - Ultimo aggiornamento: 10:21

Nelle case del Lazio c'è sempre meno pane raffermo che fa la muffetta. E l'insalata non si affloscia più troppo spesso come negli scorsi anni. La crisi spinge le famiglie a lottare contro lo spreco. E i numeri confermano che tra Roma, Latina, Frosinone, Rieti e Viterbo, si è leggermente più virtuosi che nel resto d'Italia. In totale, ogni persona spreca 518,6 grammi di cibo a settimana. Un numero che arriva, in tutto il Paese, a 524 grammi ogni sette giorni. Il calo laziale rispetto all'anno precedente è di circa il 14%, quello nazionale del 12%. A dirlo è un'analisi realizzata da Ipsos per l'Osservatorio Waste Watcher International e la sua campagna Spreco Zero in occasione della decima giornata nazionale di prevenzione per lo spreco alimentare che si tiene oggi. Gli alimenti più frequentemente sprecati nel Lazio sono la frutta fresca (24% dei casi), salumi e insaccati (19%). Cipolle, aglio e patate sono al 17%.

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Stessa percentuale per il pane fresco che, comunque, sempre meno frequentemente viene abbandonato nella dispensa.

Al 13%, invece, le insalate. Lo studio, poi, ha cercato di chiedere ai residenti del Lazio i perché dello spreco. Ebbene, in circa 4 casi su dieci le giustificazioni sono tre: o ammette di dimenticarseli, o dice di averli acquistati troppo prossimi alla scadenza, o dice che quando vengono portate a casa vanno subito a male. «Da questi dati viene fuori che la crisi economica, l'inflazione e l'uscita dalla pandemia hanno un'influenza sul comportamento alimentare. Il divario tra più ricchi e più poveri sta aumentando. Le istituzioni si devono porre il problema», dice Andrea Segrè, direttore scientifico dell'Osservatorio Waste Watcher e fondatore della Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare. «C'è stato un calo dei consumi tra il 2020 e il 2021 estremamente importante. La crisi incide sui comportamenti di consumo delle famiglie, anche facendo attenzione a quello che si acquista per evitare di sprecare denaro - spiega Sergio Paolantoni, presidente di Fipe Confcommercio Roma - Si fa ancora confusione tra i prodotti con la scritta consumare preferibilmente entro, che hanno un margine di tolleranza abbastanza ampio nella scadenza e quelli con lo scade il più perentorio perché c'è in questo caso un problema non solo di gusto ma anche di salubrità. Spero che a Roma cresca l'abitudine di andar fuori e portarsi a casa l'ordinato ma non consumato dei locali. Su questo c'è il progetto Rimpiattino lanciato da Fipe, una doggy bag all'italiana, pratica ancora poco diffusa soprattutto perché i clienti spesso si sentono in imbarazzo».

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LE INIZIATIVE
Oggi in città sono state promosse diverse iniziative dalle realtà che aderiscono al percorso del Consiglio del cibo di Roma Capitale: tra queste le Acli, in collaborazione con la As Roma, recupereranno le eccedenze dell'area ospitality in occasione dell'incontro Roma-Empoli e organizzeranno una cena alla Chiesa di San Stanislao a Centocelle per circa 60 famiglie. «Quando si tratta di solidarietà - dice l'assessora all'Ambiente, Sabrina Alfonsi - la nostra città risponde».
giampiero.valenza@ilmessaggero.it
 

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