Ladispoli, emergenza furti, un consigliere su Fb: «Romeni ladri». Il sindaco: «Non si fomenti l'odio»

I carabinieri di Ladispoli intervengono dopo un furto
di Emanuele Rossi
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Lunedì 6 Novembre 2017, 09:41 - Ultimo aggiornamento: 09:42
Tornano a colpire i ladri nelle campagne di Ladispoli. L’altra sera ignoti si sono introdotti all’interno di una villetta nella frazione agricola dei Monteroni dopo aver forzato la porta. I proprietari da tempo non vivono più in quella casa e così i ladri non hanno trovato nulla o quasi. Il bottino misero (solo poca argenteria) ha scatenato la reazione della banda che si è scagliata contro gli arredi mettendo a soqquadro diverse stanze e distruggendo alcuni mobili. Poi la fuga. Qualche giorno prima era stato preso di mira un appartamento al pian terreno in via Anzio, nel centro. Le inquiline, due sorelle disabili, nel momento del raid non erano in casa. I ladruncoli sono riusciti a portare via oro e gioielli, poi recuperata dai carabinieri in un Compro Oro di Ladispoli.
Furti che hanno riacceso la polemica. «Ste m... de romeni ladri – scrive sul Fb Giovanni Ardita, consigliere comunale di Fratelli d’Italia – non si fermano né davanti a donne invalide sordomute, neanche di fronte a una famiglia che ha perso il giovane figlio. Le autorità dovrebbero prenderli a calci fino al confine e spedirli al Paese loro, senza ritorno. Basta con sta monnezza ...». Parole rimbalzate sui social network. Ardita è finito nella bufera. «Come si fa a non rimanere allibiti rispetto alle parole e ai toni usati dal consigliere Giovanni Ardita? - replica il Circolo del Pd Ladispoli - Se è doveroso che la città dimostri solidarietà e vicinanza alle famiglie coinvolte, è altresì importante condannare le espressioni del consigliere il quale, lancia sui social parole d’odio e incitamento alla violenza nei confronti dell’intera comunità romena associando dei connazionali al furto prima ancora che si conosca la vera identità dei malviventi. Il tutto a dispetto del ruolo che ricopre e della mozione sulla violenza nei social votata all’unanimità».

In rivolta anche i comitati. «Ci auguriamo che il pensiero di Ardita - scrive il comitato Progetto Legalità Ladispoli - non rispecchi quello dell’intera Giunta. Da mesi assistiamo ad aggressività sui social, ma anche espressa in modo più subdolo con le vesti del nazionalismo». Ardita corregge poi il tiro. «Non ce l’ho con la comunità della Romania, ma solo con quella zavorra che entra a casa delle persone indifese. Non merita rispetto questa monnezza umana». Ma ormai è tardi e le sue parole hanno creato un vespaio.

Il sindaco Alessandro Grando (centrodestra) su Fb cerca di stemperare i toni: «Quelle del consigliere Ardita sono parole dettate dalla rabbia per il furto subito dalla famiglia di un caro amico tragicamente scomparso. Frasi da censurare, molto probabilmente scritte senza riflettere, che non rispecchiano il pensiero della Giunta e del Consiglio comunale. Frasi che offendono una intera comunità che a Ladispoli conta migliaia di cittadini perfettamente integrati. Invito tutti gli amministratori comunali ad utilizzare sui social un linguaggio consono alle cariche che hanno l’onore di ricoprire e a non fomentare odio all’interno della nostra collettività. Con l’auspicio che i malviventi vengano identificati e assicurati alla giustizia, rivolgo un pensiero di vicinanza e affetto alla famiglia Tabacchini».
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