Il pd litiga sui migranti, si dimette il sindaco di Gallicano

Il pd litiga sui migranti, si dimette il sindaco di Gallicano
di Fabio Rossi e Massimo Sbardella
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Sabato 8 Aprile 2017, 08:07 - Ultimo aggiornamento: 9 Aprile, 15:26
Il Pd molla il suo sindaco in consiglio comunale e il primo cittadino si dimette, ponendo le basi per lo scioglimento dell'amministrazione e le elezioni anticipate. No, non è il riassunto dell'avventura di Ignazio Marino in Campidoglio: questa volta siamo a Gallicano nel Lazio, centro di seimila anime stretto tra Roma, Zagarolo e Palestrina. Qui a spingere alle dimissioni Marcello Accordino, sindaco dem eletto nella lista civica Insieme per Gallicano, è stata la spaccatura con la sua maggioranza sul tema dei rifugiati.
Accordino, chirurgo e docente universitario alla Sapienza, aveva dato la disponibilità del suo paese ad accogliere 12 richiedenti asilo per tre anni, secondo le quote stabilite dal Viminale, avviando la procedura per la selezione di un progetto di accoglienza, che andrebbe presentato al ministero entro il prossimo 30 settembre. Un impatto minimo, ha pensato il sindaco, in un centro in cui già vivono oltre seicento cittadini stranieri, in gran parte romeni, e il 15 per cento degli atleti delle squadre sportive di Gallicano non sono italiani.

LA SPACCATURA
Dopo l'approvazione in giunta della delibera propedeutica all'avvio del procedimento, però, l'opposizione ha chiesto e ottenuto la convocazione di un consiglio comunale straordinario, fissato per lunedì scorso, per discutere sul tema rifugiati. Della maggioranza (otto consiglieri) si presentano però all'appuntamento solo Letizia Guadagnoli, Fabiola Salvati e Fabio Bertoldo, tutti e tre esponenti della giunta, mentre gli altri sono assenti, compreso il vice sindaco Pietro Colagrossi.
A questo punto anche la minoranza lascia il consiglio, facendo cadere il numero legale e provocando la deflagrazione del Pd locale. «Crediamo fermamente nell'inclusione e integrazione dei migranti nel tessuto sociale del nostro paese - si legge in un volantino distribuito dal direttivo Pd di Gallicano - Abbiamo provato in tutti i modi a far capire che le scelte devono essere prese in modo collegiale, ma non siamo stati ascoltati: forse con la nostra assenza in consiglio comunale si sentirà quel silenzio utile a pensare».

L'ACCELERAZIONE
E così, a poco più di un anno dalla fine del mandato, Accordino ha rassegnato le proprie dimissioni al prefetto di Roma. La legge gli attribuirebbe un periodo di 20 giorni, entro il quale ritirarle e tornare al proprio posto. Ma quest'eventualità, a quanto pare, sarebbe impensabile, visto che, nelle poche righe pubblicate sul sito istituzionale del Comune, il primo cittadino dimissionario prende nettamente le distanze dai colleghi di partito (e di maggioranza) e chiude ogni spiraglio ai ripensamenti: «Con la massima serenità, vogliamo dire di non avere nulla a che vedere con i consiglieri comunali che hanno creato questa crisi - scrive accordino sul sito del Comune - La nostra decisione è definitiva e non siamo disposti a nessun tipo di accordo politico, per rispetto della nostra dignità e di tutti i cittadini».
La federazione del Pd della provincia di Roma, però, prende le distanze dal sindaco dimissionario: «Ho trovato le sue dichiarazioni assolutamente sopra le righe - commenta il segretario provinciale dem Rocco Maugliani - È evidente che c'è una crisi di rapporti che va avanti da tempo, a Gallicano, nell'amministrazione e nel partito. Ma se il sindaco ha intenzione di fare altro lo può dire tranquillamente, senza cercare di scaricare su altri colpe che sono solo le sue».