Nemi, iniziate le ricerche della terza nave di Caligola

Nemi, iniziate le ricerche della terza nave di Caligola
di Chiara Rai
3 Minuti di Lettura
Lunedì 3 Aprile 2017, 18:11 - Ultimo aggiornamento: 5 Aprile, 16:58

Ripartono oggi le ricerche della terza nave di Caligola nel lago di Nemi, piccolo paese dei Castelli Romani alle porte di Roma. Sarà una “ caccia al tesoro” molto particolare perché vedrà l’ausilio di strumentazioni di alta tecnologia fornite dall’Arpacal – Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria. L'Arpa Calabria ha infatti tra le sue strumentazioni alcuni macchinari che sono molto rari in Italia al punto che è stata l'Arma dei Carabinieri, in occasione di un sopralluogo alla ricerca di condotte depurative marine sotterranee in Calabria, a chiedere la collaborazione dell'Arpacal per questo speciale progetto archeologico di valenza internazionale. La terza nave dell'imperatore Caligola, infatti, è uno dei gialli ancora irrisolti dalla comunità scientifica internazionale. Ad immergersi in questi giorni saranno la squadra sub Castelli Romani Underwater Team e  la sezione sub dell’Arma dei Carabinieri, la Guardia Costiera. Si partirà dal centro pesca di Carlo Catarci che ha messo a disposizione l’area e le strutture per la ricerca. 
 

 


L'appuntamento del 5 Aprile Il sindaco di Nemi Alberto Bertucci ha organizzato una giornata dedicata alla stampa e studiosi per seguire in maniera esclusiva le ricerche della terza 

Le ricerche Le ricerche, che andranno avanti fino al prossimo 12 aprile, sono state ufficialmente avviate a giugno del 2016 quando l’amministrazione guidata dal sindaco Alberto Bertucci ha deciso di sostenere l’ipotesi dell’esistenza di una terza imbarcazione, lunga oltre 70 metri e che si troverebbe ancora sul fondale del bacino lacustre. Questa ipotesi è stata avanzata dell’architetto di Genzano Giuliano Di Benedetti. Quest’ultimo è l’uomo che per primo ha portato al primo cittadino “prove” storiche che Caligola fece costruire ben tre navi sul lago di Nemi anche se finora si ha prova dell’esistenza di due immense imbarcazioni recuperate durante il ventennio fascista e poi andate distrutte da un incendio durante la seconda guerra. A Nemi infatti c’è un Museo che conserva delle riproduzioni delle navi, pannelli illustrativi, il materiale scampato all'incendio e reperti del Tempio di Diana.

Le due navi recuperate Negli anni 30, attraverso un opera di alta ingegneria idraulica per l’epoca, il Lago di Nemi venne  parzialmente prosciugato per consentire il recupero delle prime due navi romane risalenti all’epoca dell’Imperatore Caligola. Grazie a questo rinvenimento, si evidenziò quanto l’ingegneria navale romana fosse all’avanguardia. Oggi Giuliano Di Benedetti è in grado di indicare dove si trova la terza nave grazie allo studio di testimonianze storiche e di pubblicazioni risalenti al ‘500.

Il protocollo d’intesa con la Calabria È stata siglata una convenzione tra l'Arpacal ed il Comune di Nemi per regolare gli impegni tra i due enti, rispettando in primis la tempistica che l'agenzia calabrese ha da tempo pianificato per l'uso istituzionale in Calabria di questa strumentazione. «Abbiamo concretizzato - ha commentato il Commissario dell'Arpacal, Maria Francesca Gatto - quanto la legge istitutiva del Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente (SNPA) ha codificato, ossia il mutuo sostegno tra le Arpa in una visione nazionale: siccome l'Arpa del Lazio non ha questa strumentazione, abbiamo dato la disponibilità noi, dando una risposta unica "di sistema" al Comune di Nemi e alle altre Autorità interessate in questo interessante progetto di ricerca internazionale.
Ciò permetterà all'Arpacal anche di caratterizzarsi, per la peculiarità di queste attività, nel sistema nazionale delle Agenzie». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA